Coronavirus, Remdesivir approvato. Ecco come funziona

Stati Uniti ed Unione europea hanno approvato il Remdesivir contro il coronavirus. Ma di che cosa si tratta esattamente?

Remdesivir contro il coronavirus

Il Remdesivir è un farmaco antivirale nato per combattere il virus di Ebola. Messo a punto da Gilead, sin dall’inizio della pandemia è stato il principale candidato contro il Covid-19.

Come nasce il Remdesivir

Il farmaco è stato sviluppato presso l’Università di Cardiff intorno agli  anni 2000 grazie alla tecnologia ProTide.

Si tratta di una tecnologia che permette di sintetizzare in maniera efficace una serie di molecole che sono precursori del farmaco vero e proprio (profarmaci) e che si attivano grazie alla interazione con l’organismo umano. 

Come funziona

Il Remdesivir è un profarmaco monofosforamidato di un analogo dell’adenosina che ha un ampio spettro antivirale tra cui filovirus, paramyxovirus, pneumovirus e coronavirus.

E’ un potente inibitore della replicazione della SARS-CoV-2 nelle cellule epiteliali delle vie respiratorie nasali e bronchiali umane.Remdesivir.

In un modello non letale di macaco rhesus di infezione da SARS-CoV-2, la somministrazione precoce di Remdesivir ha dimostrato di avere effetti antivirali e clinici significativi. In particolare, riduce infiltrati polmonari e titoli virali nei lavaggi broncoalveolari rispetto al solo veicolo. 

La sperimentazione con il virus Ebola

Il farmaco è stato sviluppato per l’epidemia di Ebola del 2013-2016 in Africa Occidentale, e dopo i test sugli animali, venne somministrato a un paziente.

Utilizzato durante l’epidemia di Ebola del 2018 in Congo, venne però dichiarato inefficace dai funzionari sanitari congolesi dopo la sperimentazione di altri farmaci a base di anticorpi monoclonali.

Efficace contro gli altri coronavirus

Nei test di laboratorio il Remdesivir è risultato efficace nei confronti degli altri coronavirus che negli anni scorsi hanno dato luogo a una serie di focolai pandemici: quello della Sars e quello della Mers.

In vitro, Remdesivir inibisce tutti i coronavirus umani e animali testati fino ad oggi, incluso SARS-CoV-2, e ha mostrato effetti antivirali e clinici in modelli animali di infezioni SARS-CoV-1 e sindrome respiratoria mediorientale (MERS)-CoV.

L’utilizzo contro il Sars-CoV-2

Il Remdesivir è stato al centro di numerose applicazioni prima in Cina e poi anche in Europa e anche in Italia. Il nostro Paese è stato tra i primi ad adottarlo.

Era infatti presente già nei protocolli terapeutici per curare i primi due pazienti cinesi ricoverati a febbraio allo Spallanzani di Roma.

Tra i pazienti affetti da coronavirus cui è stato somministrato il Remdesivir c’è stato anche il primo paziente americano cui è stato somministrato “per uso compassionevole” dopo che aveva sviluppato la polmonite.

Il paziente era rimpatriato dopo essere stato messo in quarantena sulla nave da crociera Diamond Princess che attraccò a Yokohama, in Giappone.

Lo studio su Lancet

I risultati della sperimentazione clinica del Rendesivir sono apparsi prima su Lancet. La rivista inglese ha pubblicato i risultati di una sperimentazione effettuata in Cina tra il 6 febbraio 2020 e il 12 marzo 2020, su 237 pazienti assegnati in modo casuale a un gruppo di trattamento.

In quello studio i ricercatori non avevano rivelato alcun beneficio statisticamente rilevante associato al farmaco nel decorso della malattia dei pazienti.

L’unico indizio che emerse da quella ricerca a favore del farmaco fu un dato secondo il quale i pazienti trattati con Remdesivir sono migliorati più rapidamente. 

La sperimentazione negli Usa e il via libera

Lo studio condotto dal National Institute of Health (NIH) è quello che ha chiarito gli effetti del farmaco su più ampia scala.

I pazienti ospedalizzati con COVID-19 avanzato e coinvolgimento polmonare che hanno ricevuto Remdesivir si sono ripresi più rapidamente.

In particolare pazienti che hanno ricevuto Remdesivir hanno avuto un tempo di recupero più veloce del 31% rispetto a quelli che hanno ricevuto placebo.

I risultati hanno anche suggerito un beneficio in termini di sopravvivenza. Il tasso di mortalità è dell’8% per il gruppo trattato con Remdesivir rispetto all’11,6% per il gruppo placebo.

Risultati che a maggio hanno indotto a sbilanciarsi il normalmente compassato Anthony Fauci, il “super virologo” della Casa Bianca, secondo cui il farmaco “può bloccare il virus”.

Da cui il boom in Borsa di Gilead, anche se l’Oms ha frenato sottolineando che “ci vorranno mesi per avere dati definitivi”. (Fonte: Agi)

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