Coronavirus rinasce più forte: l’ultima variante forse buca i vaccini

Il virus che induce Covid negli organismi che contagia, per dirla in termini antropomorfi (cioè parlandone come fosse una entità umana o umanoide) è partito alla controffensiva. Trentadue mutazioni, il doppio rispetto alla variante Delta e il triplo rispetto a quella originaria o quasi, la variante Alfa. Trentadue mutazioni che puntano tutte ai quattro punti di attracco del virus sulla cellula umana. Trentadue mutazioni raccolte tutte insieme in una variante del coronavirus, per ora definita solo territorialmente, la variante sudafricana.

Contagiosità moltiplicata per trenta

La nuova variante alle prime stime ha portato in Sudafrica la percentuale di positività sui tamponi dall’uno al trenta per cento. Nulla è stato stimato finora (troppo giovane è la variante e quindi la sua azione epidemica) quanto a livello di severità della malattia che induce e quanto a letalità. 

Appesi ad un forse

Il livello e la concentrazione delle mutazioni in B.1.1.529 (questa la sigla che lo individua) è stato definito dai biologi che l’hanno osservato “veramente orribile”. Talmente orribile che…Talmente orribile che forse questo mix di mutazioni può “confondere” i vaccini. La parola “confondere” è quella usata per ipotizzare l’eventuale incapacità o difficoltà degli effetti indotti dai vaccini di individuare il virus così mutato.

Se confondere è metafora esplicativa in termini immunologici, l’immagine che già corre è quella del bucare i vaccini. Bucare cioè la rete, l’unica al momento rete di contenimento, alla pandemia. Forse la variante sudafricana buca i vaccini, forse. E oggi si resta appesi a quel forse. Un forse che non è appunto la certezza del peggio, ma un forse che con così tanta nettezza non era mai stato pronunciato finora di fronte a nessuna delle varianti note.

Sudafrica isolato, o quasi

Alcuni paesi, Gran Bretagna in testa, hanno sospeso voli e collegamento con Sudafrica e aree limitrofe. Altri paesi presto faranno altrettanto. Ma ci vuole molto ottimismo per pensare di sbarrare confini ad un virus. Provare ad isolare il Sudafrica è tanto doveroso quanto insufficiente, se davvero pericolo c’è serve solo a guadagnare tempo. Se davvero biologicamente la variante per ora senza nome è in grado di sostituire la Delta oggi dominante, prima o poi lo farà.

Il sentimento delle Borse

Le Borse asiatiche hanno subito somatizzato la paura per la variante sudafricana puntando veloci verso il basso. Timore che rallenti ancora, si fermi, dio non voglia arretri la ripresa mondiale delle attività economiche. Ma anche, e in questo le Borse a loro modo interpretano il sentimento generale, oltre al timore soprattutto stanchezza, frustrazione. La comunità umana, la scienza e la medicina, i governi e le popolazioni hanno reagito alla pandemia con alti livelli di efficienza scientifica e contenendo fenomeni di sgretolamento sociale. Si pensava, si pensa, non di avercela fatta ma di essere a buon punto del cammino. Si pensava di aver bastonato anche se non vinto il virus. Invece arriva notizia che in Sudafrica rinasce più forte e parte alla controffensiva contro di noi, c’è da sentirsi sfiniti restando aggrappati con tutte le forze a quel forse.

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