Coronavirus, non solo polmoni: rischio danni permanenti anche al cervello Coronavirus, non solo polmoni: rischio danni permanenti anche al cervello

Coronavirus, non solo polmoni: rischio danni permanenti anche al cervello

ROMA – Covid-19 oltre ai danni ai polmoni potrebbe provocare seri problemi neurologici con danni permanenti al cervello e al sistema nervoso.

Secondo gli esperti britannici, il coronavirus scatenerebbe problemi mentali, tra cui psicosi, confusione, episodi maniacali, depressione e affaticamento, nonché patologie rare ma terribili come la catatonia e la sindrome di Guillain-Barré, che danneggia il sistema nervoso periferico ed è provocata da una reazione autoimmunitaria.

Gli esperti sostengono che il danno neurologico da Covid-19, il più preoccupante, potrebbe causare permanente depressione e affaticamento cronico anche tra i giovani che hanno contratto il virus in forma lieve.

Nel Regno Unito, l’Associazione dei neurologi britannici e il Royal College of Psychiatrists, hanno creato CoroNerve per monitorare questi casi. E’ un programma di monitoraggio nazionale sulle complicanze neurologiche da Covid-19.

CoroNerve ha raccolto casi studio di oltre 150 adulti britannici con problemi di tipo neurologico. Circa un terzo ha sofferto di disturbi dell’umore e confusione. Cifre significative mostrano prove di infiammazione cerebrale.

In uno studio pubblicato il mese scorso sulla rivista online SSRN, i membri di CoroNerve hanno riferito che dieci pazienti hanno sviluppato psicosi, sei presentavano sintomi simili alla demenza e quattro dei disturbi dell’umore come la depressione.

Lo stato mentale alterato era “rappresentato in modo sproporzionato nei pazienti più giovani”, dai 20 ai 50 anni.

Benedict Michael, neurologo consulente dell’University of Liverpool, a capo dell’iniziativa CoroNerve, ha dichiarato a Good Health: “Da tutto il Regno Unito stiamo ricevendo segnalazioni cliniche di sintomi neurologici inspiegabili presenti in pazienti con Covid-19”.

“Vanno da forme di encefalite fino a psicosi e catatonia. Uno spettro abbastanza ampio”.

Michael spiega che gran parte del danno sembra essere causato dal sistema immunitario dei pazienti. Reagisce in modo eccessivo al virus e scatena reazioni infiammatorie dannose nel cervello e nei nervi.

I danni possono essere paragonati a quelli polmonari provocati dalle cellule immunitarie nelle persone affette da una forma grave Covid-19.

Una “tempesta di citochine” provoca un’infiammazione che distrugge i tessuti.

In casi più rari, i problemi neurologici sembrano essere causati dal coronavirus stesso che infetta il sistema nervoso.

Il virus è stato rilevato nel liquido spinale e nel cervello dei pazienti.

Seri problemi neurologici sono stati segnalati e studiati nel Nord Italia.

A metà marzo, Alessandro Pezzini, professore associato di neurologia all’Università di Brescia, ha aperto un’unità speciale di neurologia per i pazienti Covid-19 che soffrivano anche di delirio, convulsioni ed encefalite.

A livello mondiale, il sintomo neurologico più comune riportato dai pazienti di Covid-19 è stato una perdita o un’alterazione dell’olfatto e del gusto.

Alla fine di maggio, un articolo pubblicato sulla rivista JAMA Neurology descriveva un paziente Covid-19 affetto da anosmia (perdita dell’olfatto).

La risonanza magnetica indicava che il coronavirus aveva infettato le aree cerebrali associate all’olfatto: il giro ippocampale destro e i bulbi olfattivi.  

Una volta ritornato l’olfatto, le radiografie hanno mostrato che il cervello del paziente era di nuovo normale.

I ricercatori dell’Università Humanitas di Milano hanno segnalato che il virus penetrando attraverso le terminazioni nervose del naso potrebbe infettare il cervello.

Alcuni neurologi sono in allarme al punto che la scorsa settimana, sulle pagine di Journal of Alzheimer’s Disease, hanno chiesto a tutti i pazienti Covid-19 ricoverati negli ospedali di sottoporsi, prima di essere dimessi, a risonanza magnetica. (Fonte: Daily Mail).

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