ROMA – I sintomi dell’infezione da coronavirus possono durare dai 6 ai 37 giorni, e le particelle del virus sono state rilevate anche dopo la scomparsa dei sintomi: lo segnala uno studio coordinato dai Centers for diseases control (Cdc) americani pubblicato sulla rivista Nature Medicine.
Nella ricerca il gruppo guidato da Claire Midgley ha analizzato in modo dettagliato il quadro virologico, clinico ed epidemiologico dei primi 12 pazienti positivi confermati negli Usa in sei stati diversi, tra il 20 gennaio e 5 febbraio, oltre a 440 campioni prelevati da naso, gola, muco, sangue, feci e urine dei malati, per capire meglio la progressione della malattia.
Le persone studiate, 8 uomini e 4 donne, avevano tra i 21 e 68 anni, e dieci di loro erano tornati di recente dalla Cina, mentre altri due avevano avuto contatti con un paziente americano con Covid-19.
Tutti hanno avuto sintomi lievi o moderati, come tosse e febbre alla comparsa della malattia.
Sette di loro sono stati ricoverati e hanno subito un peggioramento nella seconda settimana della malattia, il che mostra l’importanza, secondo gli studiosi, di monitorare i malati in questa fase temporale.
Cinque dei pazienti ricoverati hanno avuto difficoltà respiratorie e a quattro di loro è stato dato l’ossigeno, ma per nessuno è stata necessaria la ventilazione meccanica e tutti sono guariti.
L’analisi dei campioni respiratori ha permesso di identificare la presenza dell’Rna del virus anche 2-3 settimane dopo l’inizio della malattia.
I livelli di particelle virali più alti sono stati trovati nelle basse vie respiratorie nella prima settimana, mentre i sintomi sono durati tra i 6 e 37 giorni.
Tracce del virus sono state rilevate anche dopo la scomparsa dei sintomi in 7 dei 12 pazienti, anche se la loro contagiosità non è stata presa in considerazione in questo studio.
Tre dei malati hanno tollerato la terapia antivirale con remdesivir, attualmente in fase di sperimentazione, anche se non è stato possibile valutarne l’efficacia o sicurezza in questo caso. (Fonte: Ansa)