Coronavirus, Cts sceglie piattaforme per test sierologici: almeno un laboratorio per Regione

ROMA – Sono due le piattaforme scelte dal Comitato tecnico scientifico e il ministero della Salute per i test sierologici contro il coronavirus. Si tratta dei sistemi Clia ed Elisa, che rivelano le IgE specifiche e gli anticorpi neutralizzanti per il virus Sars-Cov2. Le piattaforme dovranno essere presenti in almeno un laboratorio per Regione. 

I test sierologici per la rilevazione degli anticorpi al SarsCov2 che verranno utilizzati nella campagna nazionale su 150mila italiani potranno essere, secondo quanto apprende l’ANSA, anche più di uno.

Si attende a breve il bando, ovvero una call pubblica, alla quale le aziende potranno rispondere per essere selezionate a patto che i test sierologici proposti rispondano alle caratteristiche che saranno indicate. La campagna nazionale potrà coinvolgere successivamente anche un numero maggiore di cittadini.  

Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e membro del Cts, intervistato dalla trasmissione Agorà su Rai 3 ha sottolineato che il test sierologico “non dà un patentino di immunità”: “serve a fare uno studio epidemico per vedere quale è la diffusione dell’infezione nelle varie aree italiane. E’ questo è importante farlo”. 

Rezza ha sottolineato: “I dati che abbiamo ci danno immagine cautamente ottimista di quanto sta accadendo nel paese e modelli matematici mostrano da giorni una curva epidemica in diminuzione, ma i casi segnalati rappresentano circa un decimo di tutte le infezioni, perché ci sono persone che non fanno i tamponi, i casi i sintomatici, quelli che sfuggono perché paucisintomatici”.

Il direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Iss ha aggiunto: “Il test a cui la Commissione Tecnico Scientifica sta lavorando sarà utile a capire quante sono le persone infette in Italia. Ma ci dice solo se una persona ha o non ha anticorpi contro il virus. Non dice se siano stati acquisiti di recente ed è ancora infetto, o 2 mesi fa. Chi risulta positivi, quindi, dovrà poi fare un tampone” . (Fonti: ANSA, Agorà) 

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