Coronavirus, il massimo esperto di Ebola: “Stiamo già lavorando a un vaccino”

Coronavirus, il massimo esperto di Ebola: "Stiamo già lavorando a un vaccino"
Coronavirus, il massimo esperto di Ebola: “Stiamo già lavorando a un vaccino” (Foto Ansa)

ROMA – Un vaccino in tempi brevi per il coronavirus. Il prof. Thomas Ksiazek, virologo tra i massimi esperti di Ebola, ha fatto sapere di essere già al lavoro con la sua equipe di ricercatori della University of Texas Medical Branch di Galveston, negli Usa.

Per Anthony Fauci, direttore dei National Institutes of Allergy and Infectious Diseases, l’agenzia di controllo del governo Usa responsabile della ricerca, il vaccino potrebbe essere pronto in tempi record, già tra tre mesi. Nel 2003, in seguito all’esplosione della Sars, si sono compresi i tempi per lo sviluppo del vaccino e ora gli scienziati sperano di muoversi ancora più velocemente, usando la tecnologia dell’Rna messaggero.

La sequenza genetica del virus di Wuhan è stata pubblicata sul sito GeneBank, accessibile a tutti i ricercatori. In una intervista all’Agi, Ksiazek spiega che “il materiale su cui lavorare sta emergendo ora. Siamo nella fase iniziale. Si può cominciare con le sequenze ma per trovare il vaccino è preferibile avere il virus autentico in laboratorio”. 

Il primo caso del nuovo virus cinese negli Usa è stato confermato il 21 gennaio a Seattle mentre si sospetta il contagio di uno studente della A&M, proprio in Texas, ricoverato da mercoledì. Sarà tenuto in isolamento fino all’esito dei test che vengono condotti direttamente dai Centers for Diseases Control e Prevention (Cdc) ad Atlanta. “Ci aspettiamo altri casi – ha dichiarato Ksiazek – per ora sembra che questo virus stia seguendo il tracciato della Sars. Certamente rispetto ai tempi della Sars la comunità globale oggi è più preparata ed è scattata subito la sorveglianza, anche negli altri Paesi. Ma si trasmette da uomo a uomo e questo è preoccupante”.

La Sars è arrivava dagli zibetti, la Mers è stata passata agli uomini dai dromedari e c’è chi sostiene che questo nuovo virus sia partito dai serpenti. “È una tesi basata puramente sulle sequenze. Non ci sono dati in grado di supportare che sia trasmessa dai serpenti”, ha osservato Ksiazek. Quanto ai cinesi, che stanno mettendo in quarantena intere metropoli, “fanno quello che possono – ha commentato il professore – stanno cercando di evitare quello che è accaduto con l’epidemia della Sars” che tra il 2002 e il 2003 contagiò ottomila persone nel mondo e ne uccise 750.

I tempi per ottenere questo nuovo vaccino “sono molto rapidi dal punto vista scientifico – ha detto Ksiazek – ma la fase regolatoria potrebbe richiedere qualche anno”. Una volta sviluppato il nuovo vaccino, servono gli studi preclinici, dedicati alla valutazione di efficacia, qualità e sicurezza, sviluppata mediante analisi “in vitro” (in provetta) e “in vivo” (su esseri viventi). Si passa poi agli studi clinici, sull’uomo, prima di sottoporre il vaccino alla pre-approvazione dell’Oms per poi passare alle autorità nazionali competenti.

Fonte: Agi

 

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