Coronavirus, il virologo Di Perri: “Avremo un Natale decapitato”

Secondo il virologo Giovanni Di Perri quello del 2o20 sarà un Natale “decapitato dai pranzi alle cene” a causa del coronavirus

Un Natale “decapitato” dal coronavirus: è quello che immagina il virologo Giovanni Di Perri, responsabile Malattie Infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino.

“Speriamo che a Natale la crescita dei numeri sia minore, che si sia riusciti a distribuire la domanda assistenziale in ospedale in tempi ragionevoli, come sembra accadere. Ma – aggiunge ai microfoni del Tg3 Piemonte – avremo un Natale decapitato di tutta una serie di voci, dai pranzi alle cene. Insomma gli esercizi rimangono senz’altro aperti, ma tutto deve essere svolto con estrema cautela”.

L’importanza dei comportamenti individuali

Per Di Perri, “a livello individuale, a livello del nostro comportamenti, si deve fare qualcosa di più per prevenire l’infezione. Oggi l’occupazione dei letti in rianimazione aumenta in modo più lento, a marzo eravamo già invasi. Allora ci fu il lockdown, che adesso non c’è, per cui questa pur lenta crescita non si sa dove possa arrivare. Sta a noi frenarla e cercare di arrivare a un equilibrio in cui un punto pur alto di nuovi contagi non cresce più e, dilatando il tempo dell’impatto ospedaliero dell’infezione, si riesce a gestirla molto meglio”. (Fonte: Ansa)

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