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Coronavirus, studio: antidepressivi potrebbero alleviare i sintomi

ROMA – Gli antidepressivi più comuni potrebbero contribuire ad alleviare i sintomi del coronavirus: è quanto sostengono gli scienziati della Washington University School of Medicine, Usa, che stanno esaminando l’efficacia della fluvoxamina contro il Covid-19.

La fluvoxamina appartiene a un gruppo di antidepressivi Ssri, farmaci più moderni con limitati effetti collaterali e buona tollerabilità, è normalmente prescritta per il trattamento della depressione o per il disturbo ossessivo-compulsivo (Doc).

Secondo quanto riportato dal Sun, i ricercatori ritengono che il farmaco possa aiutare a prevenire le “tempeste di citochine” o ipercitochinemia, quando il sistema immunitario va in overdrive e in risposta al Covid-19 inonda il corpo di molecole proteiche.

L’eccesso di risposta immunitaria può portare all’insufficienza di un organo pericolosa per la vita del paziente ed è stata una delle principali preoccupazioni per chi ha avuto la forma più grave di coronavirus.

Dopo aver scoperto che il farmaco aveva ridotto la produzione di citochine nei pazienti con sepsi, i ricercatori hanno stabilito che la fluvoxamina potrebbe essere un potenziale trattamento per il coronavirus.

Alban Gaultier, ricercatore dell’University of Virginia, ha dichiarato a News Medical: “Se sarà efficace nel ridurre i sintomi di Covid-19, questo trattamento rappresenterà un’opzione sicura ed economica per combattere la pandemia”.

“Potrebbe inoltre essere utilizzato per altre malattie infiammatorie provocate da tempeste di citochine, come la sepsi”.

Il team della Washington University, guidato da Eric J. Lenze, ha in programma di testare gli effetti della fluvoxamina su 152 pazienti con Covid-19 in Illinois e Missouri.

Nel corso della quarantena a domicilio, ai pazienti verrà somministrata fluvoxamina o un placebo.

I pazienti dovranno riferire quotidianamente i livelli di ossigeno e altri segni vitali, sia tramite telefonate che online, utilizzando termometri, sensori di ossigeno applicati al dito e monitor automatici della pressione arteriosa forniti dal team.

I ricercatori affermano che se anche se il farmaco si dimostrasse inefficace contro Covid-19, i partecipanti allo studio trarranno beneficio dalla stretta supervisione dei medici, che li aiuteranno a determinare se necessitano di un trattamento aggiuntivo.

“L’uso di un farmaco psichiatrico per il trattamento di Covid-19 può sembrare apparentemente illogico, ma non lo è più dell’uso di un farmaco per la malaria”, ha osservato Lenze.

E’ un farmaco che esiste da decenni per cui sappiamo come somministrarlo in sicurezza. Se efficace, potrebbe essere il farmaco ideale per i pazienti ambulatoriali con Covid-19″.

La fluvoxamina è spesso prescritta per il trattamento della depressione o del Doc. Regola il livello di serotonina ma può scatenare alcuni effetti collaterali tra cui nausea, mal di testa, secchezza delle fauci, costipazione e alterazioni dell’appetito (fonte: Sun). 

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