Covid, ecografia polmonare meglio del tampone per scovarlo. E che facciamo, i drive in coi raggi X?

Covid, ecografia polmonare meglio del tampone per scovarlo. E che facciamo, i drive in coi raggi X?

Una ecografia polmonare è meglio del tampone per trovare il Covid. Lo dice uno studio dell’ospedale Molinette di Torino. Partendo dal presupposto che sia vero, si pone un altro problema. Il tampone sarà meno preciso ma è sicuramente più pratico.

Ve lo immaginate un drive-in per le radiografie? Auto scannerizzate ai raggi X. Molto affascinante, ma poco praticabile. Scherzi a parte, se si pensasse di sostituire il sistema diagnostico, si tratterebbe comunque di una soluzione poco agevole. Con ulteriore ingolfamento di laboratori analisi e strutture ospedaliere.

Covid, ecografia polmonare meglio del tampone: lo studio

Anche una semplice ecografia del polmone è in grado di diagnosticare la polmonite da Covid-19 già in pronto soccorso. Lo rivela uno studio dell’ospedale Molinette di Torino, condotto tra marzo e aprile, durante la prima ondata dell’epidemia. Lo studio è stato pubblicato da poco sulla rivista scientifica internazionale Annals of Emergency Medicine.

“Il pronto soccorso è la porta d’ingresso di un ospedale – spiega il professor Enrico Lupia, direttore della Medicina d’Urgenza delle Molinette – ricoverare un paziente ignorandone la positività vorrebbe dire rischiare di aumentare il contagio”. All’interno dell’ospedale come all’esterno.

Ecco perché è importante una rapida e corretta identificazione dei pazienti col virus e in alcuni casi l’ecografia si dimostra più efficace del tampone. Anche per una più rapida applicazione delle misure di isolamento tra i contatti stretti.

Le differenze tra ecografia e tampone

Lo studio ha preso in considerazione 228 pazienti con sintomi riconducibili al Coronavirus, 107 dei quali diagnosticati come affetti da polmonite da Covid-19 in seguito alla positività del tampone naso-faringeo. L’ecografia polmonare, eseguita insieme alla visita medica, ha identificato correttamente altri 21 casi di polmonite da Covid-19 – ovvero quasi il 20% – tra quanti erano stati erroneamente catalogati come negativi in base al risultato del primo tampone.

“Lo studio conferma – spiega il professor Lupia – la percezione dell’utilità diffusa dell’ecografia polmonare“, comunemente utilizzata per il monitoraggio della gravidanza, o per lo studio dell’addome e del cuore, meno per le malattie polmonari. E ne rafforza quindi l’utilizzo, già consigliato dalle linee guida di molti ospedali.

Ecografia polmonare, un aiuto per la terza ondata?

L’esame rappresenta dunque un valido aiuto nel contrasto alla pandemia, tanto più se condotto – come nello studio delle Molinette – con ecografi portatili facili da utilizzare e maneggevoli, collegabili direttamente con uno smartphone e impiegabili anche al domicilio dei pazienti.

“Temiamo molto una terza ondata, siamo preoccupati – dice il professor Lupia – Rispetto a inizio novembre la pressione sul nostro pronto soccorso, come sugli altri, è calata, anche se è rimasto un afflusso importante di pazienti Covid e non solo. Il sistema ospedaliero è ancora in affanno e per questo occorre rispettare le norme di sicurezza che ormai conoscono tutti. Soprattutto ora che si avvicina il Natale, non bisogna abbassare la guardia – conclude – Non dimentichiamo quanto abbiamo passato…”. (Fonte Ansa)

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