Covid, le nuove stime dell’Oms: la pandemia ha ucciso tra i 13,3 e i 16,6 milioni di persone tra il 2020 e il 2021

La pandemia di Covid-19 ha ucciso tra i 13,3 e i 16,6 milioni di persone tra il 2020 e il 2021. Sono le nuove stime dell‘Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). Si tratta di più del doppio di quanto stimato precedentemente dall’Oms (6,2 milioni).

“Nuove stime dell’Organizzazione mondiale della sanità – si legge in un comunicato dell’Oms – mostrano che l’intero bilancio delle vittime associato direttamente o indirettamente alla pandemia di Covid-19 tra il 1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 è stato di circa 14,9 milioni (da 13,3 milioni a 16,6 milioni)”.

Il conteggio comprende i decessi causati direttamente dal coronavirus o in qualche modo attribuiti all’impatto della pandemia sui sistemi sanitari. 

La frenata della pandemia

Continua la frenata della pandemia nel mondo: nella settimana tra il 25 aprile e il primo maggio sono stati registrati 3,8 milioni di casi e poco più di 15 mila morti, con un calo rispettivamente del 17% e del 3% rispetto alla settimana precedente.

Tuttavia, preoccupa la situazione dell’Africa e delle Americhe dove si assiste a una forte ripresa dei contagi, in aumento rispettivamente del 31% e del 13%. Sono alcuni questi dell’ultimo bollettino settimanale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

Le parole del direttore generale dell’Oms

“A livello globale, i casi segnalati e i decessi per Covif-19 continuano a diminuire, con i decessi settimanali segnalati ai minimi da marzo 2020. Ma queste tendenze, sebbene benvenute, non raccontano l’intera storia”, ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Spinti dalle sotto-varianti di Omicron, stiamo assistendo ad un aumento dei casi segnalati nelle Americhe e in Africa. È troppo presto per sapere se queste nuove sotto-varianti possono causare malattie più gravi rispetto ad altre sotto-varianti di Omicron, ma i primi dati suggeriscono che la vaccinazione rimane protettiva contro la malattia grave e la morte”.

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