Covid: più morti in Europa ad ottobre-novembre. Primi killer: i negazionisti

Covid, Europa verso un ottobre-novembre di morti. Più morti, più vittime, più esiti fatali della malattia di quanti non se ne registrino in queste settimane di settembre.

E’ la previsione, anzi l’annuncio della Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma non ci voleva Oms, bastava carta, penna e calcolatrice, infatti è un triste ed inevitabile 2 più 2 fa…più morti. E i primi killer del Covid saranno i negazionisti.

GIA’ SCRITTO NELLE CIFRE DEI CONTAGI

Che ci saranno più morti di quanti non ve ne siano oggi è già scritto nelle cifre dei contagi, si fa un po’ finta di non vederle le cifre ma dicono, numero su numero, che i contagi in Europa viaggiano al ritmo e alla velocità del terribile inverno appena passato.

Ma si muore di meno, finora. Il triste e l’inevitabile è quel finora. Finora meno morti da Covid 19 perché io contagio ha colpito soprattutto giovani, anzi organismi in piena salute o quasi. I giovani si sono iscritti volontari questa estate alla roulette russa del contagio, talvolta lo hanno contratto e quasi sempre il loro organismo ha più o meno faticosamente retto alla malattia (anche se poco o nulla si sa degli strascichi a lungo termine della patologia). Di qui meno morti, erano le settimane dell’abbassamento dell’età media del contagio giù fino alla media appunto di 29 anni.

Ma già nelle ultime due settimane la media anagrafica del contagio è risalita fino a 40 anni. Cioè, che vuol dire? Vuol dire che il giovane contagiato in vacanza d’estate ha portato e sta portando il virus in città, in casa, in famiglia. E qui talvolta contagia il parente, il conoscente, la persona con cui ha contatti e rapporti e questi spesso ha altra età e, di conseguenza, altra resistenza alla malattia.

Non sempre e non solo è questione di età. Giovani e anziani è una questione di incidenza statistica e non di “specie”. Un organismo in ottima salute ed efficienza reagisce meglio alla malattia e, statisticamente, queste condizioni si trovano con più frequenza in una popolazione giovane. Simmetricamente un organismo gravato da altre patologie o sistemi anatomici gravati da usura reagisce con minore efficienza e fortuna alla malattia e, statisticamente, queste son condizioni più presenti man mano che cresce l’età anagrafica. Ma anche un giovane può non essere in perfetta salute e anche un anziano può invece esserlo, in questi casi, statisticamente meno probabili, covid è esiziale per il più giovane e non per il più anziano.

COVID, PRIMI KILLER: I NEGAZIONISTI

Ci saranno quindi ad ottobre e novembre più morti da Covid 19 di quanti non ce ne siano stati ad agosto settembre? Che diranno quindi quelli che cantavano come il virus fosse diventato più buono e docile? Diranno che si è rifatto cattivo e feroce per dispetto? Lui, coronavirus, è sempre lo stesso. Sono le popolazioni con il loro comportamento collettivo e le loro scelte individuali e di gruppo a mutare gli effetti del virus, anche l’effetto letalità, cioè quanti morti fa.

Raccontare e raccontarsi che era finita l’epidemia o quasi, dichiarare chiusa l’era della mascherina, relegarla a pignoleria. E comportarsi come se coronavirus fosse andato via, in nome di un vitalismo ma riposto se non proprio idiota. Cullarsi, crogiolarsi nell’idea che esistano “opinioni” e “correnti di pensiero” su mascherine e distanze. E fregarsene, tanto…Ci sono state e ci sono molteplici manifestazioni di negazionismo di fatto, negazionismo blando, di opportunità, di interesse, di teatro… Quello militante è piccola, piccolissima e ridicola cosa al confronto del negazionismo di fatto praticato da milioni di italiani ed europei.

Ed ecco dunque che i morti che verranno, o almeno la quota che in autunno verrà di morti da Covid in più rispetto all’estate, non va imputata al virus. Va imputata a chi il virus lo ha dichiarato estinto e innocuo, poi ci ha fatto le vacanze insieme e quindi lo ha trasportato nelle città e nelle case. I primi killer dei nuovi morti in più? I negazionisti, anche e soprattutto quelli che vivono sotto casa, non solo quelli che fanno i pagliacci in tv. (Fonte: Oms)

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