ROMA – Una famiglia su tre rinuncia al dentista per i propri figli perché “costa troppo”. Il 47% dichiara di non essere entrato da un dentista nel 2013 e il 37% dice che non lo farà, a meno di emergenze. I dati dell‘Osservatorio Analisi Statistiche Amica Card mostrano come la crisi detti tagli nelle famiglie italiane, soprattutto per le cure odontoiatriche. Per gli apparecchi ortodontici, si vede dai dati, le richieste sono scese del 40% nel 2013.
La ricerca dell’Osservatorio ha preso in considerazione oltre 3500 prenotazioni di dentisti convenzionati ed è frutto di una collaborazione con l’Istituto Auxologico, gli Istituti Clinici Zucchi e l’Ospedale San Raffaele. I risultati hanno evidenziato come il 47% degli italiani, con età media 30 anni, dichiara di “non essere più entrato in un ambulatorio dentistico negli ultimi 12 mesi” e il 32% che non ci andrà, salvo emergenze.
I curatori dell’indagine poi hanno spiegato che è aumentato del 6% dal 2012 “chi ha dichiarato di rivolgersi a studi dentistici esteri più economici, con Ungheria e Romania ai primi posti, e l’11% ha ammesso di aver provato le super offerte dei gruppi di acquisto per cure come la pulizia denti, lo sbiancamento e le corone dentali”.
La crisi, proseguono gli esperti, ha cambiato anche le abitudini: ora, prima di scegliere un dentista, gli italiani ”si rivolgono a diversi studi per ricevere un preventivo”. Gli studi privati sono stati scelti nel 30% dei casi, ”valutando attentamente anche la tariffa proposta e non più in base al solo passaparola”.
Bologna e Milano sono le città dove le cure dentali costano di più, in media almeno il 20% in più delle altre città italiane, ”mentre Napoli è il capoluogo più conveniente: la pulizia dei denti costa circa 60 euro, contro gli 80-100 euro di Milano e Bologna; 70 euro per un’otturazione di Napoli, contro i 250 euro di Milano”.