Diabete 2: perdere il peso può aiutare a sconfiggere la malattia Diabete 2: perdere il peso può aiutare a sconfiggere la malattia

Diabete 2: perdere peso può aiutare a sconfiggere la malattia

Diabete 2: perdere il peso può aiutare a sconfiggere la malattia
Diabete 2: perdere peso può aiutare a sconfiggere la malattia (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Buone notizie dalla scienza: il diabete di tipo 2 si può sconfiggere. Perdere peso e non riguadagnarlo può potenzialmente portare ad una remissione della malattia se in fase iniziale, ovvero alla sua scomparsa. Lo dimostra un nuovo studio su oltre 300 pazienti, DIRECT, presentato al congresso della Associazione americana di diabetologia (Ada), che conferma la relazione tra peso e scomparsa della malattia avanzata da precedenti ricerche: oltre un terzo dei pazienti (36%) che ha partecipato allo studio effettuando un programma di controllo del peso, infatti, ha avuto una remissione della malattia che si è mantenuta a distanza di 2 anni.

“Le persone con diabete 2 possono avere una scelta e la malattia non è una sentenza a vita”, afferma il co-autore della ricerca Roy Taylor, professore di Medicina e metabolismo alla Newcastle University in Gran Bretagna.
“Il diabete di tipo 2 – conclude l’esperto – è dunque una condizione reversibile e la remissione può essere ottenuta e mantenuta”.

Diabete 2: prendere più vitamina D non riduce il rischio.

Dare supplementi giornalieri di vitamina D non riduce in modo significativo il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 in soggetti predisposti e che presentano un livello sufficiente di tale vitamina. Dopo vari studi giunti a conclusioni opposte, una nuova ricerca in ‘controtendenza’ è stata presentata al congresso dell’Associazione americana di diabetologia (Ada) e pubblicata in contemporanea sul New England Journal of Medicine. Lo studio D2d è il più grande mai fatto su questo tema, effettuato in 22 città Usa su un campione di 2.423 adulti ad alto rischio diabete, seguiti per un periodo di 2 anni e mezzo.

Ad un gruppo è stato somministrato placebo, al secondo una dose di vitamina D giornaliera. Al termine dello studio, si è evidenziata una riduzione dell’insorgenza di diabete tra i soggetti cui era stato somministrato il supplemento giornaliero pari solo al 12%, una percentuale considerata “statisticamente non significativa” dai ricercatori. “Anche se molti studi precedenti hanno osservato che soggetti con bassi livelli di vitamina D hanno un maggior rischio di sviluppare il diabete 2 – afferma Anastassios Pittas, direttore del Diabetes and lipid center del Tufts Medical Center, primo autore dello studio – i nostri risultati indicano che la vitamina D non dà un beneficio significativo nella riduzione del rischio di diabete”. (Fonte Ansa).

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