Diagnosi precoce delle malattie mentali con i biomarcatori

Pubblicato il 5 Dicembre 2011 - 14:57 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Diagnosticare precocemente le malattie mentali tramite marcatori biologici: e’ questa la strada che stanno percorrendo molti ricercatori per patologie come schizofrenia, disturbo bipolare, depressione e autismo, che sono tra le patologie piu’ studiate da questo punto di vista, come ha spiegato Paolo Maria Rossini, direttore scientifico dell’Afar (Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca Biomedica e Sanitaria) al meeting apertosi oggi a Venezia.

”Conoscere il rischio di malattia in una fase in cui i sintomi non si sono ancora sviluppati – precisa Rossini – potra’ permettere di intervenire sui fattori ambientali noti, riducendo quelli scatenanti, incrementando l’impatto di quelli protettivi, e di iniziare la correzione farmacologica di eventuali vie neurometaboliche e di neuromediatori alterate”.

Per schizofrenia, disturbo bipolare, depressione e autismo ”non si e’ ancora riusciti a identificare dei marcatori assoluti – continua – cioe’ in grado di diagnosticare la malattia in una fase precocissima, ma si e’ acquisito un numero crescente di potenziali marcatori che danno un’idea del rischio di malattia”. Ad esempio, nella schizofrenia lo studio della struttura del cervello mediante risonanza magnetica ha permesso di identificare problematiche connesse alle fasi precocissime dello sviluppo cerebrale.

I marcatori possono avere un ruolo rilevante anche per le malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson. ”Poter avere una diagnosi pre-sintomatica in una malattia che per anni agisce nel buio – conclude – prima di manifestarsi in maniera evidente, ci premetterebbe, anche con le poche medicine oggi a disposizione, di rallentarne l’andamento degenerativo”.