ROMA – Dieta. Alzheimer, come dimezzare i rischi a tavola: cibi buoni e cattivi. Una dieta sana, simile a quella Mediterranea con qualche modifica, può dimezzare il rischio di sviluppare l’Alzheimer. Lo ha dimostrato uno studio del Rush Medical Center di Chicago pubblicato dalla rivista Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association.
Nella dieta, chiamata Mind (Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay), quindici gruppi di alimenti sono divisi in dieci salutari, che comprendono tra gli altri verdure a foglia verde, frutta secca, frutti di bosco, cereali integrali e olio d’oliva, e cinque cattivi, dalla carne rossa al burro ai fritti.
Nella dieta gli alimenti cattivi devono essere inseriti meno di una volta a settimana, mentre per gli altri ci sono delle frequenze indicate, ad esempio i frutti di bosco dovrebbero essere mangiati almeno due volte a settimana.
Lo studio ha riguardato oltre 900 persone monitorate dal 1997 al 2013, periodo in cui si sono verificati 144 casi di Alzheimer. Nelle persone che seguivano strettamente la dieta il rischio è risultato minore del 53%, e anche in chi la seguiva saltuariamente si è vista una minore probabilità del 35%.
“Proprio il fatto che non serva una aderenza strettissima per ottenere i risultati è molto importante – sottolineano gli autori – perché è molto motivante per le persone”.