Dieta anti-aging? Verdura, frutta e pochi zuccheri e sale per combattere anche le rughe Dieta anti-aging? Verdura, frutta e pochi zuccheri e sale per combattere anche le rughe

Dieta anti-aging? Verdura, frutta e pochi zuccheri e sale per combattere anche le rughe

Dieta anti-aging? Verdura, frutta e pochi zuccheri e sale per combattere anche le rughe
Dieta anti-aging? Verdura, frutta e pochi zuccheri e sale per combattere anche le rughe (Foto Ansa)

MILANO – La miglior dieta anti-aging per combattere l’invecchiamento e le rughe? [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] E’ la stessa dieta che fa bene al cuore: tanta verdura, frutta, cereali integrali e pochi zuccheri, sale e carni lavorate.

E’ quanto emerge da uno studio apparso sull’American Journal of Epidemiology, che ha analizzato le parti terminali dei cromosomi che proteggono il Dna. I telomeri sono piccole porzioni di Dna che si trovano alla fine di ogni cromosoma e ne proteggono la stabilità. Sono un indice di invecchiamento cellulare perché si accorciano con il passare degli anni. Ma possono anche essere abbreviati da fattori comportamentali, ambientali e psicologici, come errati stili di vita. E telomeri più corti sono stati associati ad un aumentato rischio di malattie cardiache, diabete e alcuni tipi di cancro.

I ricercatori della University of Michigan School of Public Health, negli Stati Uniti, hanno esaminato le diete di un campione di quasi 5mila adulti, notando come per le donne i punteggi più alti relativi agli indici di un’alimentazione sana erano significativamente associati a telomeri più lunghi. Diete antiossidanti e anti-infiammatorie, spiegano i ricercatori, creano un ambiente biochimico favorevole ai telomeri e questo può aiutare a mantenere le cellule sane ed evitare malattie croniche.

“L’accento – sottolinea l’autrice principale Cindy Leung – dovrebbe essere posto sul miglioramento della qualità complessiva della dieta piuttosto che sull’enfatizzazione di singoli alimenti”. Negli uomini, i risultati non statisticamente significativi, anche perché tendevano ad avere punteggi di qualità della dieta più bassi, con più elevate assunzioni di bevande zuccherate e carni lavorate.

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