“Ci sono invece diverse fonti da cui le calorie possono provenire e ciò può avere un impatto diverso sulla nostra salute- spiega l’esperto – le calorie provenienti dai carboidrati, ad esempio, fanno alzare il livello di glucosio nel sangue e fanno male alla fisiologia del corpo”.
Anche un aumento apparentemente poco significativo del consumo di carboidrati, sottolinea Perlmutter, può far male al cervello, portando in alcuni casi a sviluppare demenza: il consumo di glutine, di cui alcuni alimenti che contengono carboidrati sono ricchi, stimola infatti la produzione di zonulina, un ormone gastrointestinale che rende più impermeabili oltre che le barriere dell’intestino anche quella emato-encefalica, che dovrebbe proteggere il cervello da alcune sostanze che circolano nel sangue.
“In bambini che soffrivano di deficit di attenzione e in giovani che erano affetti da depressione o demenza – conclude – abbiamo visto un miglioramento della situazione semplicemente riducendo l’apporto di glutine e carboidrati e reinserendo nella dieta grassi buoni”.