Dieta flexitariana: perdere 4 kg in due settimane col regime di Meghan Markle Dieta flexitariana: perdere 4 kg in due settimane col regime di Meghan Markle

Dieta flexitariana: perdere 4 kg in due settimane col regime di Meghan Markle

Dieta flexitariana: perdere 4 kg in due settimane col regime di Meghan Markle
Dieta flexitariana: perdere 4 kg in due settimane col regime di Meghan Markle (Foto Ansa)

LONDRA – Dieta flexitariana, da flexibile (flessibile) e vegetarian (vegetariano): è un regime alimentare che permette di dimagrire e di fare bene al pianeta. Un regime seguito anche da Meghan Markle, moglie del principe Harry del Galles. Si tratta di una rivisitazione della dieta vegetariana, costituita quindi da una stragrande maggioranza di alimenti vegetali, ma senza l’eliminazione totale di carne e pesce, che vengono mantenuti in quantità limitate. 

Le diete salutari sono più d’una ma tutte con comune denominatore, cioè essere prevalentemente vegetariane e con un piccolo apporto di proteine animali. Se tutti passassero a questo tipo di alimentazione, le emissioni di gas serra dall’agricoltura verrebbero ridotte di oltre la metà.

Ma non basta. Alla dieta flexitariana va aggiunto un profondo cambiamento dell’attività agricola, potenziando il raccolto dai terreni coltivati esistenti, migliorando la gestione delle risorse idriche e limitando i fertilizzanti. Si punta a “migliorare i campi agricoli, in particolare di colture più sensibili alla salute come frutta, verdura e legumi” ma anche ad “aumentare l’efficienza dell’uso delle acque e a un migliore monitoraggio e riciclaggio dei fertilizzanti, perché molti di questi si perdono e finiscono nei fiumi e negli oceani”, ha spiegato Marco Springmann, dell’Università di Oxford. Sarebbe opportuno inoltre dimezzare la quantità di cibo che finisce nella spazzatura, un cambiamento che ridurrebbe l’impatto ambientale dell’agricoltura del 16%.

Per dimagrire la dieta flexitariana prevede un introito calorico di 1.500 kcal al giorno, suddivise in 300 a colazione, 400 a pranzo, 150 per ogni spuntino e 500 a cena. Rinunciando agli spuntini si può scendere a 1.200 calorie, oppure si può arrivare a 1.800 raddoppiando la colazione.

Verdura e frutta fresche sono il cardine di ogni pasto, il che comporta la diminuzione dell’assunzione di prodotti da forno e carboidrati elaborati come pane e pasta. Via libera, invece, ai semi oleosi, alla frutta secca e ai legumi. Nessuna limitazione anche per il consumo di pesce, mentre la carne andrebbe mangiata non più di una o due volte alla settimana. 

Nel complesso i vegetali devono fornire il 40% almeno del fabbisogno, cereali integrali, legumi e semi un altro 40% e il restante 20% può arrivare da alimenti di origine animale. In due settimane questa dieta può arrivare a far perdere quattro chili di peso, ma soprattutto si può trasformare in uno stile alimentare da seguire abitualmente. 

 

 

 

 

 

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