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Ebola, chi muore e chi no: uccide più la diarrea che l’emorragia

di Daniela Lauria |30 Ottobre 2014 17:55

Ebola, chi muore e chi no: uccide più la diarrea che l’emorragia (Foto Ansa)

ROMA – Tra tutti i sintomi di Ebola, quello più incidente sul rischio di morte è risultato essere la diarrea, molto più delle emorragie. E’ quanto evidenzia uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine che spiega perché alcuni individui riescono a sopravvivere al virus e altri no.

La ricerca, condotta da John Schieffelin della Tulane University di New Orleans, dimostra che sono molti i fattori in gioco e che cruciale sembra essere l’età del contagiato, ma anche la velocità, diversa da persona a persona, con cui il virus si moltiplica nell’organismo e quindi la concentrazione del virus nel sangue del paziente.

Dati utili soprattutto ai clinici alle prese con la gestione della terribile emergenza africana a orientare le proprie cure per esempio puntando più possibile sull’idratazione del paziente, per contrastare gli effetti potenzialmente letali della diarrea.

Lo studio, senza precedenti, è partito dall’osservazione di 106 casi di Ebola diagnosticati tra maggio e luglio scorsi in Sierra Leone per arrivare all’analisi dettagliata di 44 di questi (per i quali si disponeva di una documentazione clinica completa).

E’ emerso ad esempio che la concentrazione di virus nel sangue al momento della diagnosi può fare la differenza nell’esito del paziente: vi è un rischio di morte relativamente basso, del 33%, per quei pazienti che presentano alla diagnosi meno di 100.000 copie del virus per millilitro di sangue, contro una mortalità elevatissima (94%) in quelli che alla diagnosi presentano una carica virale di 10 milioni di copie di virus per millilitro di sangue.

Infine, come già noto, lo studio conferma che l’età è un fattore importante: i giovani hanno la meglio contro il virus più spesso di quanto accada agli over-45.

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