Epatite acuta nei bambini: 7 casi in Italia. Galli: “Non escludo possibilità di un nuovo virus”

L’allarme per i casi di epatite acuta di origine sconosciuta che colpisce i bambini sotto i 10 anni si allarga in Europa e arriva in Italia: sono sette i casi segnalati fino ad ora, compreso quello del piccolo di 3 anni ricoverato all’Ospedale Bambino Gesù di Roma.

Casi di epatiti di origine non note sono stati segnalati in Scozia, Inghilterra, Spagna, Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Stati Uniti. 

Epatite acuta sconosciuta: paura per il numero di casi

Ogni anno, spiegano fonti sanitarie, ci sono casi di epatiti la cui origine non è nota ma è la frequenza di queste segnalazioni che ha fatto scattare l’allerta. Il ministero della Salute ha inviato informative alle Regioni dal 14 aprile.  

Epatite sconosciuta, si valuta trapianto di fegato per il bimbo di 3 anni di Prato

Il bimbo di Prato di 3 anni ricoverato da giovedì 21 aprile all’ospedale Bambino Gesù di Roma è stato ritenuto “candidabile al trapianto di fegato” vista la gravità della forma acuta che lo ha colpito.

L’ospedale sta rieseguendo tutte le analisi, già realizzate nei ricoveri precedenti in Toscana, per cercare di comprendere la natura dell’infezione che rimane ancora sconosciuta. Il piccolo è ricoverato in rianimazione.

Epatiti bimbi, Galli: “Non è esclusa la possibilità di un nuovo virus”

“Immagino nel prossimo futuro emergeranno altri casi di epatiti acute nei bimbi, anche già avvenute nelle settimane passate. A causarle potrebbe essere un virus che finora non abbiamo inquadrato. Trattandosi di bambini, se vi dovesse essere una trasmissione virale, penserei a una di tipo orofecale. Mentre sono da escludere legami con il Covid e con il vaccino”: lo ha detto all’Ansa Massimo Galli, infettivologo e già presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), commentando i casi di epatiti segnalati in Europa e anche in Italia in bambini.

“Epatiti acute e gravi sono un fatto nuovo e inusitato in questa fascia di età, bisognerà capire il motivo e capire se realmente sono collegati fra di loro”.

L’impressione è che si possa trattare di qualcosa legata ad un nuovo virus. “Per diversi anni – spiega il professor Galli – quando avevamo solo possibilità di identificare epatiti A e B, il resto lo chiamavamo Non A e Non B, ora conosciamo bene il virus E, C e D. Non si può escludere, ma è davvero molto improbabile, invece, che sia implicato il nuovo coronavirus: in alcuni bambini è stato rilevato ma in molti altri non sono risultati esserci evidenze di positività attuale al Sars-Cov-2 e non è emersa una conferma sierologica dell’infezione avvenuta in precedenza. Molto improbabile anche che sia un effetto collaterale da vaccino anti Covid, perché molti dei colpiti sono sotto i 5 anni, e in questa fascia di età non sono vaccinati per definizione”.

Epatite acuta nei bambini: i sintomi da monitorare

La forma sembra comunque virale. “E’ poco probabile che siano epatiti tossiche, perché queste sono in genere iperacute e la correlazione con cibo ingerito o con farmaco assunto è più facile da individuare”.

I sintomi di un’epatite acuta da monitorare, conclude l’esperto, “sono insorgenza di nausea e vomito, urine scure, sclere gialle e febbre, ma non bisogna dichiarare allarme al primo malessere, anche perché sono comunque forme molto rare”.  

 

 

 

 

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