Epatite acuta nei bambini, forse sono gli adenovirus la causa. Cosa sono e quali sintomi hanno

L’epatite acuta di origine sconosciuta tra i bambini fa scattare l’allarme. Lo scorso 5 aprile l’Oms (organizzazione mondiale della sanità) ha segnalato i primi dieci casi sospetti individuati nel Regno Unito. Sette giorni dopo, il 12 aprile, gli episodi riscontrati erano 74. Ad oggi sono circa 200 i casi isolati nel mondo. E le autorità Usa consigliano: “Le mascherine al chiuso in ambienti pubblici potrebbero aiutare”. Per diversi esperti, l’ipotesi più probabile è l’adenovirus umano F41.

Epatite acuta tra i bambini, le possibili cause

Tra le possibili cause delle epatiti acute che hanno colpito circa 200 bambini nel mondo, ci potrebbero essere gli adenovirus F41. In un’intervista all’Adnkronos, Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), ha spiegato: “Tra le possibili cause viene annoverato l’adenovirus F41 forse con mutazioni. Ma questo tipo di virus è molto frequente trovarlo nei bambini sani e poi non è sempre stato riscontrato nei casi ad oggi registrati. Inoltre, l’adenovirus non è normalmente periepatico, se non in soggetti immunodepressi. Direi quindi che potremmo essere di fronte ad un virus che ha acquistato una patogenesi particolare, ma che si può trovare in soggetti sani”.

Andreoni rassicura: “Stiamo assistendo a una stabilizzazione delle segnalazioni e almeno in Italia non sono stati registrati nuovi casi. Ricordiamo che 200 casi nel mondo non sono tanti, ma rientrano nei numeri che avevamo anche prima rispetto alle epatiti acute sconosciute”.

La causa secondo gli esperti

In un’intervista alla Stampa, Giorgio Palù, professore emerito di Virologia all’Università di Padova, presidente dell’Aifa ed ex membro del Cts, aggiunge: “Per ora l’epatite pediatrica non ha avuto la diffusione che si temeva, nonostante abbia colpito soprattutto bambini sotto i 5 anni non vaccinati contro Sars-Cov-2. La causa più probabile è l’adenovirus umano F41, già associato a forme gastroenteriche”.

Anche Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova, condivide l’ipotesi dell’adenovirus 41: “L’indiziato più probabile rimane l’adenovirus F41 o una coinfezione di questo con altro agente. Dopo di che, io credo che non è il caso di preoccuparsi: dobbiamo approfondire, ma evitiamo di creare allarmi”.

Cosa sono gli adenovirus

Gli adenovirus sono virus a DNA molto diffusi nell’uomo e sopratutto nei bambini. In genere causano sintomi lievi, tipicamente respiratori (laringite, tonsillite, tosse), altre volte provocano congiuntiviti, disturbi gastrointestinali o cistiti. L’adenovirus finora più trovato nei casi approfonditi, isolato almeno in 74 pazienti, è un adenovirus del sottotipo 41, responsabile di solito di un’influenza gastrointestinale lieve con nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.

L’infezione normalmente si risolve in una settimana o poco più. Nei bambini immunocompromessi questo adenovirus può causare epatiti, ma si tratta di una complicanza molto rara. Ecco perché la presenza di adenovirus nel sangue dei bambini non basta, da sola, a spiegare la severità dei sintomi, il numero apparentemente più elevato di casi e l’occorrenza in bambini sani, senza problemi di salute pregressi.

 

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