Epilessia, asma, emicrania… meglio i farmaci o basta modificare la dieta?

di Caterina Galloni
Pubblicato il 4 Settembre 2019 - 06:05 OLTRE 6 MESI FA
Epilessia, asma, emicrania... meglio i farmaci o basta modificare la dieta?

Epilessia, asma, emicrania… meglio i farmaci o basta modificare la dieta?

ROMA – Dovendo scegliere, è meglio prendere una pillola o modificare l’alimentazione? Una dieta equilibrata, è noto, è alla base di una buona salute ma per un numero crescente di persone significa anche poter contrastare alcune malattie croniche quali ad esempio l’artrite, l’asma, la sindrome del colon irritabile.

Due esempi di dieta mirata: un caso di epilessia e un altro di colon irritabile. 

Lee Morgan, 40enne che vive a Plymouth, racconta che a 16 anni ha iniziato ad assumere farmaci antiepilettici: le convulsioni non erano mai totalmente scomparse e inoltre gli effetti collaterali, come la sonnolenza, erano terribili. “Tre anni fa i farmaci mi facevano sentire uno zombi: all’epoca lavoravo nel servizio clienti e riuscivo a malapena a parlare al telefono in modo comprensibile”.

“Il medico ha diminuito la dose e mi ha consigliato di provare la dieta chetogenica, a basso contenuto di carboidrati e ricca di grassi, che è stato dimostrato migliori il controllo dell’epilessia”.

All’inizio Morgan era scettico ma aveva accettato di provarla: solo 20 g di carboidrati al giorno, più proteine e più grassi. “Un cambiamento drastico, ora i miei pasti consistono in pollo o pesce grasso come il salmone, insalata o avocado. Le convulsioni si sono bloccate, da quando – tre anni fa- ho iniziato la dieta non più avuto blackout”.

Sue Wood, una dietista chetogenica specializzata della fondazione Matthew’s Friends osserva che “Circa il 50% dei pazienti che seguono sotto controllo la dieta cheto riducono del 50% le convulsioni”.

Helen Cross, specialista in epilessia al Great Ormond Street Hospital di Londra, ha commentato: “L’obiettivo è che i pazienti in seguito abbandonino la dieta e circa l’80% riesce a farlo senza peggiorare l’epilessia”.

Per quanto riguarda invece la sindrome del colon irritabile che spesso provoca gonfiore, crampi e diarrea, molti dietologi consigliano di seguire la dieta FODMAP (acronimo composto da F come Fermentabile, O per oligosaccaridi, D per Disaccaridi, M per monosaccaridi, A per And ovvero “E”, P per Polioli) in base alla quali si eliminano gli zuccheri e carboidrati che vengono scomposti dall’intestino e fermentati dai batteri che rilasciano gas, causa di gonfiore e dolore.

Tuttavia “capire a quali alimenti FODMAP si è sensibili è complicato e la dieta inizialmente è restrittiva. Un dietista esperto può aiutare a evitare eventuali carenze e guidare nella fase di reintroduzione degli alimenti”, spiega Kirsten Jackson, consulente dietologa di gastroenterologia presso la Food Treatment Clinic di Manchester.

Fonte: Daily Mail