Febbre dengue sarà debellata infettando le zanzare con un batterio

di Caterina Galloni
Pubblicato il 14 Settembre 2019 - 06:24 OLTRE 6 MESI FA
zanzara febbre dengue

Foto Ansa

ROMA – La febbre dengue, in futuro potrà essere debellata infettando le zanzare con il batterio Wolbachia che impedirà di trasmettere il virus all’essere umano. E’ quanto sostiene un team di scienziati che lavorano al World Mosquito Program (WMP): nel 2018 hanno infettato mezzo milione di zanzare maschi e femmine con il batterio Wolbachia e poi lasciate libere a Vinh Luong, in Vietnam. Settimane dopo, gli insetti si sono riprodotti e la prole era infettata dal batterio Wolbachia, che rende più difficile alle zanzare diffondere il virus della febbre dengue.

Inizialmente testato in Nord America ora è in fase di sperimentazione in nove paesi in tutto il mondo e il Vietnam in particolare, ha visto una “notevole riduzione” dei casi, con tassi d’infezione diminuiti dell’86%.

La febbre dengue è generalmente lieve, con sintomi che comprendono febbre, forte mal di testa e dolore dietro agli occhi. Non esiste una cura o un trattamento specifico, e nella maggior parte dei casi la guarigione è nell’arco di una settimana e senza complicazioni persistenti; tuttavia nei pazienti anziani o persone che soffrono di altre patologie, la febbre può essere molto alta con difficoltà respiratorie e sangue nelle urine. La pressione sanguigna può diventare pericolosamente bassa, provocare uno shock e persino la morte.

A veicolare la febbre dengue, la febbre gialla e lo Zika è la zanzara tigre, Aedes aegypti, un insetto appartenente alla famiglia Culicidae. Wolbachia, scoperto dagli scienziati negli Anni ’20, altera lo stato di compattazione del DNA negli spermatozoi dei maschi infetti, in modo tale che solo una femmina infettata dallo stesso ceppo possa decifrarne il “codice segreto”.

Una zanzara non infetta o infettata da un ceppo diverso non potrà farlo, e gli embrioni saranno tutti sterili.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la febbre dengue “è diffusa in tutti i tropici”, con variazioni locali “in base alle precipitazioni e alla temperatura”.

Fonte: Daily Mail