Febbre, non sempre bisogna abbassarla subito

Febbre, non sempre bisogna abbassarla subito
Un termometro (foto Ansa)

ROMA – Quando arriva la febbre, non è detto che dobbiate affrettarvi a prendere l’antipiretico per abbassarla. Proprio grazie all’incremento della temperatura corporea, ad esempio, i globuli bianchi riescono a individuare meglio il punto in cui è in atto un’infezione e vi si dirigono con maggiore efficienza. Lo hanno scoperto i ricercatori dello Shangai Institute of Biochemistry. 

Quando la febbre sale, è stato dimostrato, linfociti e monociti esprimono di più specifiche proteine di superficie sulle loro membrane che li rendono più rapidi nell’arrivare ai linfonodi e più “appiccicosi” quando giungono nella zona-bersaglio.

Quando sono stimolati da un’infezione, i globuli bianchi rilasciano nel sangue chitochine, come l’interleuchina 1, che arrivano fino all’ipotalamo, centro di termoregolazione del cervello, segnalando l’infiammazione. Dall’ipotalamo parte lo stimolo ad aumentare la temperatura corporea.

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano, spiega al Corriere Salute che questo è utile per due ragioni. Primo, “i germi vanno in difficoltà perché oltre 37 gradi molti non si moltiplicano più bene”. Secondo, “si crea la necessità di raffreddare il corpo perché per stare bene la temperatura interna va mantenuta entro un certo intervallo”. Quindi, in definitiva ed entro certi limiti, prima di ricorrere agli antipiretici, sarebbe più opportuno lasciare che l’infezione faccia il suo corso, lasciando salire la febbre e restando in casa, a riposo.

Fonte: Corriere Salute

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