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Fecondazione: figlio con donatore esterno sì, ma non per single, omo e fuori età

di Maria Elena Perrero |10 Aprile 2014 11:47

Fecondazione: figlio con donatore esterno sì, ma non per single, omo e fuori età

ROMA – Fecondazione assistita: figlio con donatore esterno si può, ma non per single, omosessuali e fuori età. Con la bocciatura, da parte della Corte Costituzionale, del divieto alla fecondazione eterologa (cioè con gameti di donatore esterno alla coppia) previsto dalla legge 40, le coppie eterosessuali, sposate o stabilmente conviventi e con una sterilità accertata da documenti medici potranno diventare genitori grazie al seme di un donatore o all’ovocita di una donatrice.

Restano, quindi, ancora escluse le coppie omosessuali, le donne single e le coppie fertili, a meno che l’uomo sia portatore di malattie sessualmente trasmissibili, come l’Hiv o l’epatite C. La fecondazione assistita, quindi, resta off limits per le coppie in cui uno o entrambi gli aspiranti genitori abbiano malattie ereditarie. Non solo: restano fuori dalla legge 40 le donne oltre l’età fertile. Per queste non resterà che andare all’estero.

Ma come funzionerà esattamente? Lo spiega Maria Novella De Luca su Repubblica.

Già tra un mese circa, dopo la pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta Ufficiale, si potrà accedere in Italia alla fecondazione eterologa. Restano, però, da trovare i gameti, cioè spermatozoi e ovociti. 

Dopo la legge 40, ratificata nel 2004, è stato vietato il congelamento di gameti in centri pubblici (148) e privati (206). Quindi quelli che si trovano oggi nelle biobanche delle cliniche della conservazione sono “vecchi”, perché raccolti prima del 2004, e quindi nella gran parte inutilizzabili.

Chi vorrà potrà donare sperma e ovociti, ma solo a titolo gratuito, dal momento che è vietata la commercializzazione dei gameti. Se per lo sperma si tratta di una ricerca non difficile, così non sarà per gli ovociti, per i quali serve una forte stimolazione ormonale delle donatrici.

Ancora da chiarire il grado di anonimato dei donatori: se totale (come prima della legge 40) o parziale, con l’accesso alle notizie genetiche (come previsto per le adozioni nazionali). Resta il divieto di disconoscere il figlio nato con gameti estranei alla coppia.

 

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