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Fertilità, calo spermatozoi: -32% dal 1996: colpa di fumo, grassi, marijuana…

di admin |19 Luglio 2013 11:12

Fertilità, calo spermatozoi: -32% dal 1996: colpa di fumo, grassi, marijuana…

ROMA – Fumo, lavoro sedentario, cibi grassi e fumare marijuana riducono il numero di spermatozoi nell’uomo. Anche gli ftalati e l’insospettabile acqua calda sono nemici della produzione di spermatozoi, che in meno di 17 anni è calata di un terzo. A svelare i dati sulla fertilità maschile è un recente studio francese, che mostra come negli uomini di 35 anni la produzione di spermatozoi sia diminuita del 32,2%.

Adriana Bazzi sul Corriere della Sera spiega che anche in Italia una ricerca condotta a Padova ha mostrato un calo della prouzione di spermatozoi negli uomini, specialmente nei più giovani:

“Una ricerca del 2011, condotta a Padova su 2.000 persone, metà diciottenni e metà quarantenni, ha evidenziato, nei più giovani, una diminuzione del 25% del numero degli spermatozoi rispetto agli adulti”.

La riduzione del numero di cellule di riproduzione maschili ha effetti diretti sulla fertilità nell’uomo, spiega la Bazzi:

“Le loro preoccupazioni nascono dal fatto che il numero di spermatozoi condiziona la fertilità: normalmente un uomo produce circa 60 milioni di spermatozoi per millilitro di sperma e, perché sia considerato fertile, ne bastano anche 40 milioni. Al di sotto di questa quantità, invece, e soprattutto sotto i 20 milioni, le sue capacità riproduttive si riducono di molto. Uno studio, condotto nel Nord Europa da ricercatori dell’Università di Edimburgo, ha mostrato che un giovane su cinque ha un numero di spermatozoi così basso da interferire con le sue capacità di avere figli”.

Le cause principali di questa condizione sono legate a diversi fattori, tra cui il fumo, che agisce da inibitore già durante la gravidanza se la madre è una fumatrice. Ma le cause sono anche altre, spiega la Bazzi:

“Dal momento che il numero di spermatozoi dipende anche dalle dimensioni dei testicoli, i bambini che nascono prematuri o che sono sottopeso o sovrappeso durante l’infanzia, hanno una maggiore probabilità di produrre meno spermatozoi. Poi ci sono i composti chimici: pesticidi, ftalati (sostanze contenute nelle plastiche) e inquinanti che si comportano da «interferenti endocrini»: agiscono cioè sul sistema ormonale alterandone il funzionamento e, di conseguenza, hanno effetti sulla produzione di sperma. E il calore: acqua troppo calda e sauna sembrano favorire l’infertilità maschile. Infine, le cattive abitudini. Il fumo di marijuana, oltre che quello di tabacco, danneggia gli spermatozoi come anche la sedentarietà o una dieta ricca di grassi”.

Nonostante le ricerche non possano comprendere tutte le casistiche, dato che la produzione di spermatozoi varia da uomo a uomo, il trend generale è comunque preoccupante. Ma una buona notizia c’è: alcune di queste situazioni, spiega la Bazzi, sono reversibili. Smettere di fumare, seguire una dieta sana e fare attività fisica possono migliorare non solo la qualità della vita, ma anche ripristinare la fertilità dell’uomo “sopita”.

 

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