ROMA – Bianco, rosso, verde, giallo e blu sono i cinque colori di frutta e verdura e ciascuno è un aiuto importante per il nostro organismo, fonte di vitamine ed anche di alcune sostanze presenti che, a sorpresa, potrebbero essere dannosi per la salute. Ecco un elenco di alcune sostanze presenti all’interno di frutta e verdura mediamente comune.
Tutte le notizie di Blitzquotidiano in questa App per Android. Scaricatela
° Avocado. Chi è sensibile al lattice potrebbe avere una reazione allergica. Il lattice proviene dalla linfa dell’albero della gomma, Hevea brasiliensis. Uno studio su 137 pazienti con questo tipo di allergia, pubblicato sul Journal of American Dietetic Association, ha rilevato che il 21,1% era allergico a determinati alimenti, tra cui banana (18,3%) e avocado (16,3%).
Alcune proteine del lattice, che causano reazioni allergiche, sono presenti infatti anche in questi frutti e tra gli altri, anche nel kiwi e nel fico. I sintomi della reazione allergica includono formicolio in bocca, naso chiuso, prurito agli occhi, respiro affannoso e, in rari casi, shock anafilattico.
° Ciliegie. I noccioli di ciliegia, se masticati e ingeriti, possono rappresentare un pericolo poiché rilasciano amigdalina composta in grado di liberare acido cianidrico (contenente cianuro).
I noccioli ingeriti possono provocare febbre, mal di testa, abbassamento della pressione sanguigna e, in casi estremi, si rivelano letali.
° Pompelmo. Chi assume statine, dovrebbe chiedere al medico se bere o meno il succo di pompelmo, sostiene Sanjay Prasad, cardiologo consulente al Royal Brompton Hospital di Londra. “Le statine sono scomposte da un enzima presente nel fegato, CYP3A, che normalmente riduce la quantità di farmaco che entra nel flusso sanguigno”.
Ma il pompelmo contiene composti che incidono sulla funzione del CYP3A e aumentano la potenza del farmaco (perché meno scomposto).
° Banana. Chi ha problemi ai reni dovrebbe evitare di mangiare grandi quantità di banane poiché contengono potassio.
“I reni regolano la quantità di potassio nel corpo e se funzionano normalmente, possono controllare l’assunzione”, spiega Paul Cathcart, un chirurgo urologo consulente del Guy’s and St Thomas’ Hospital di Londra di cui parla il Daily Mail. Se i reni non funzionano, normalmente consentono al potassio di accumularsi, scatenando l’iperkaliemia o iperpotassiemia che causa nausea, polso più lento e battito cardiaco irregolare. “Chi ha insufficienza renale o sofferto di malattia ai reni, dovrebbe assumere una minore quantità di potassio”, afferma Cathcart.
° Barbabietola. Va evitata da chi ha avuto calcoli renali, sostiene Bhaskar Somani, chirurgo urologo consulente e docente onorario di urologia all’University Hospital Southampton NHS Foundation Trust. “La barbabietola contiene ossalati, sostanze che impediscono l’assorbimento del calcio”. Nella maggior parte dei casi, il corpo elimina queste sostanze attraverso il rene o il colon. Ma in alcune persone, gli ossalati possono accumularsi, e provocare i calcoli.
° Germogli. Chi assume il warfarin, farmaco anticoagulante, non dovrebbe mangiarli. Il farmaco è utile a prevenire i coaguli di sangue o evitare che un coagulo si ingrandisca, dice Yoon Loke, professore di medicina e farmacologia all’University of East Anglia.”Germogli e spinaci sono ricchi di vitamina K, coinvolta nella coagulazione del sangue (attività antiemorragica), l’opposto dell’azione del warfarin, che è quella di fluidificare il sangue. La vitamina K, di conseguenza, inibisce gli effetti del farmaco”.
° Cavolo. Al pari del cavolfiore e verza, contiene goitrogeni, sostanze che influiscono sulla funzione tiroidea bloccando la produzione dell’ormone tiroxina, afferma Mark Vanderpump, consulente endocrinologo a The Physicians’ Clinic di Londra.
L’ormone aiuta ad assorbire lo iodio, essenziale per la normale funzione tiroidea. Le conseguenze sono limitate, per cui è improbabile che i cavoli causino problemi a chi è sano e a chi assume la levotiroxina per l’ipotiroidismo. “Ma queste verdure potrebbero costituire un problema per chi soffre di ipotiroidismo non diagnosticato. I sintomi includono stanchezza e aumento di peso”, afferma Vanderpump.
° Fave. La tiramina, presente in alcuni alimenti tra cui fave, cioccolato e formaggio a pasta dura, è un amminoacido che aiuta a regolare la pressione sanguigna. Tuttavia, se si assume un antidepressivo noto come “inibitore delle monoaminossidasi o imao”, il farmaco può bloccare l’enzima che scompone la tiramina in eccesso. Un accumulo di tiramina può portare ad un aumento della pressione sanguigna, sostiene Prasad.
° Mirtillo. Il succo contiene acido salicilico, un ingrediente chiave dell’aspirina; le persone che assumono regolarmente il farmaco, spesso prescritto come anticoagulante a chi ha avuto un infarto, dovrebbero bere una modica quantità giornaliera di succo di mirtillo, poiché potrebbe ulteriormente fluidicare il sangue.