Bruciore di stomaco, reflusso, labirintite e sordità: i sintomi della gastrite

ROMA – Bruciore di stomaco, reflusso e in alcuni casi labirintite e sordità. Questi solo alcuni dei sintomi della gastrite, che può manifestarsi anche in modo silente. Niente sintomi, ma solo un senso di stanchezza legato alla cattiva digestione. La gastrite è un’infiammazione dello stomaco che può avere cause sia esterne o endogene, legate all’alimentazione o ad infezioni batteriche, sia interne o esogene, dovute a problemi delle mucose gastriche.

I SINTOMI – I sintomi più comuni sono dunque il bruciore di stomaco ed il reflusso gastroesofageo, che si manifestano in particolar modo al mattino ed alla sera. Altri sintomi possono essere la labirintite, la sordità, la degradazione delle corde vocali, l’ernia iatale, il gonfiore e dolore di pancia, la stipsi, leggeri attacchi di tachicardia e asma.

Sebbene questi sintomi possano sembrare fuori luogo, non va dimenticato che nel caso di reflusso esofageo e ernia iatale i succhi gastrici, che sono di natura acida, possono irritare le pareti dell’esofago, non protetto come la mucosa gastrica, e con esso anche la trachea, la laringe e la gola.

In alcuni casi la gastrite si presenta sotto una forma silente, ma la digestione presenta comunque delle difficoltà e questo comporta sintomi di altro tipo che non aiutano nella diagnosi come stanchezza es astenia.

 LE CAUSE – Le cause possono essere di tipo esogeno o endogeno. Nel caso di fattori esogeni il problema può svilupparsi da una patologia alle mucose gastriche. Tra i fattori endogeni invece spiccano le infezioni batteriche, come quella da Helicobacter pyloris, oppure l’assunzione di farmaci fans, gli antinfiammatori non steroidei che danneggiano le pareti gastriche, come l’aspirina.

LA DIAGNOSI – Oltre alla sintomatologia evidente un modo per diagnosticare la gastrite è la gastroscopia, un esame invasivo che con una sonda permette di “vedere” le condizioni di salute delle mucose gastriche, di escludere la presenza di perforazioni o ulcere e di stabilire il grado delle eventuali lesioni della mucosa.

LA TERAPIA  – La cura più diffusa contro la gastrite è la somministrazione di lansoprazolo, o principi attivi simili, assunti a stomaco vuoto almeno 30 minuti prima dei pasti. Questi farmaci abbassano i livelli di acidità dello stomaco, limitando i danni al processo infiammatorio in corso. Unito al lansoprazolo esistono poi sciroppi e compresse masticabili di antiacidi da assumere dopo i pasti, per evitare il reflusso durante la digestione. Questa la terapia che tipicamente viene assegnata, ma che può variare di caso in caso a seconda della gravità della patologia.

L’ALIMENTAZIONE – Sicuramente un’alimentazione ben studiata può aiutare a ridurre i fastidi ed i sintomi della gastrite, specialmente nelle sue fasi acute. Banditi dalla tavola saranno tutti quegli alimenti difficilmente digeribili, come la cipolla, o molto grassi, che richiedono una secrezione di succhi gastrici molto alta, e gli alimenti con caratteristiche acide, come il pomodoro e gli agrumi. Un no tassativo anche a bevande gassate, alcolici ed al caffè, ed anche le sigarette sono altamente sconsigliate.

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