Scoperto perchè mangiare il gelato di fretta fa venire il mal di testa

Pubblicato il 24 Aprile 2012 - 00:37 OLTRE 6 MESI FA

SAN DIEGO – Scoperto perchè mangiare il gelato troppo in fretta può causare un doloroso mal di testa. La scoperta potrebbe condurre a nuove terapie per l’emicrania. Un team di ricerca composto da scienziati della National University of Ireland di Galway e della Harvard Medical School ha individuato la causa del fenomeno nel rapido aumento del flusso di sangue che, in seguito al raffreddamento improvviso provocato dal gelato, attraversa il principale vaso sanguigno del cervello, l’arteria cerebrale anteriore.

Il dolore infatti diminuisce non appena il flusso di sangue viene limitato. I risultati sono stati presentati al meeting di “Biologia Sperimentale” a San Diego. I ricercatori hanno effettuato una serie di esperimenti su un gruppo di 13 volontari sani. I volontari hanno alternativamente bevuto acqua ghiacciata e acqua a temperatura ambiente. Grazie all’utilizzo di un doppler, è stato possibile rilevare che non appena è stata ingerita dell’acqua ghiacciata l’arteria cerebrale anteriore si è rapidamente dilatata, inondando il cervello di sangue.

Questo fenomeno è stato associato con la sensazione di dolore. Poco dopo questa dilatazione, l’arteria si è ristretta dando una sensazione di sollievo ai volontari. “Il cervello – ha dichiarato Jorge Serrador, docente presso la Harvard Medical School – è uno degli organi più importanti del corpo e per questo ha bisogno di lavorare tutto il tempo. E’ molto sensibile alla temperatura e per questo, quando la temperatura corporea si abbassa all’improvviso, vengono attivati dei sistemi di vasodilatazione per far arrivare sangue caldo nell’area cerebrale”.

Ecco il punto: poichè il cranio è una struttura chiusa, l’improvviso afflusso di sangue può aumentare la pressione e provocare dolore. Secondo i ricercatori, alterazioni simili del flusso sanguigno potrebbero essere all’origine delle emicranie e altri tipi di mal di testa. “Se ulteriori ricerche confermassero questi sospetti – ha aggiunto Serrador – troveremo il modo di controllare il flusso sanguigno, di regolare cioè la vasodilatazione improvvisa e quindi individuare nuove terapie contro il mal di testa”.