Genitori potranno donare sempre midollo a figli con tumori sangue e malattie rare

Genitori possono donare midollo a bimbi con tumori del sangue e malattie rare
Genitori possono donare midollo a bimbi con tumori del sangue e malattie rare

ROMA – I genitori di bambini con malattie rare o tumori del sangue d’ora in avanti potranno sempre donare il proprio midollo osseo ai figli: l’importante novità è possibile grazie ad una tecnica messa a punto dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma che mette fine alla ricerca angosciosa di un donatore compatibile.

Questa tecnica ha già salvato ventitré bambini affetti da gravi immunodeficienze e rare malattie genetiche, che sono guariti completamente. L’aspetto importante della nuvoa tecnica è che rende possibile il trapianto di midollo anche in assenza di un donatore compatibile.

La tecnica, hanno spiegato gli esperti, consiste nel ‘ripulire’ le cellule del donatore, che può essere indifferentemente uno dei due genitori, eliminando solo quelle ‘cattive’ che causano le principali complicazioni di questo intervento. Allo stesso tempo rimane una grande quantità di cellule immunitarie ‘buone’, che difendono il bambino dalle infezioni nel periodo successivo all’intervento.

”Con questa tecnica possiamo offrire la speranza di un trapianto per tutti e per tutte queste malattie

ha spiegato Franco Locatelli, responsabile di Oncoematologia del Bambino Gesù.

“Nonostante i registri donatori e le banche di sangue cordonale, infatti, solo il 30-40% dei pazienti non trova un donatore”.

Il metodo messo a punto dall’ospedale romano ha già salvato un centinaio di bimbi con tumori del sangue e malattie rare.

LA STORIA DI LORENZO E GABRIEL – ”Il 22 novembre mio figlio è rinato”, ha spiegato la mamma di Lorenzo, uno dei primi pazienti. “Affrontando questa avventura non ho visto mio figlio soffrire, non ha mai smesso di mangiare, non ha perso peso, e ora sta bene”. Le ha fatto eco la mamma di Gabriel, affetto da anemia di Fanconi, che ha spiegato come ”anche per noi è stata un’esperienza positiva, abbiamo atteso per lui un donatore ma non ce n’erano. Alla fine il trapianto è avvenuto grazie al suo papà. Tutto è andato per il meglio ed è un’emozione vederlo crescere ogni giorno”.

 

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