Giallo alla siciliana e campagna No Vax-No Pass: vaccinati popolo indifeso

Giallo alla siciliana: la Sicilia sarebbe una Regione in Zona Gialla epidemica causa numero contagi in rapporto popolazione, causa numero ricoverati per Covid in rapporto capienza ospedali, causa numero pazienti in terapia intensiva in rapporto alle terapie intensive disponibili (anche dopo l’aumento di queste).

Zona Gialla vorrebbe dire mascherina anche all’aperto, al ristorante e al bar in non più di quattro al tavolo e non più di uno, due per volta al bancone…Non c’è cronaca o immagine dalla Sicilia che non mostri come la mascherina non la porta quasi nessuno, come in ogni ristorante ci siano tavolate, ogni bar e negozio…Ed è lecito, più che lecito supporre che ogni festa e ogni quotidianeità in Sicilia siano libere da ogni vincolo e limitazione anti contagio.

Se proprio si ricorda, i più tra i siciliani (autorità e gente comune) si riparano dietro un “che ci vuoi fare” e attribuiscono la colpa/responsabilità all’altrimenti benefico flusso turistico. Tanti turisti uguale più contagi. Versione estiva del contagio che vien da fuori, versione falsa e falsata della realtà: Regione italiane ad alta incidenza turistica non registrano i contagi della Sicilia.

La verità è che la Sicilia è vaccinata per metà mentre il resto d’Italia lo è per tre quarti. L’applicazione “alla siciliana” della Zona Gialla, cioè il fare come se non esistesse, è una forma larvata di sostanziale No Pass-No Vax o almeno è coerente con una No Vax e No Pass cultura.

Giallo alla siciliana: Stato mano morbida

Lo Stato in tutte le sue forme ha la mano particolarmente morbida nei confronti del “giallo alla siciliana”. In molta parte per impraticabilità oggettiva del controllo: come si fa a controllare davvero se a non rispettare regole sono milioni di cittadini e più e più volte al giorno? Se l’inosservanza e il rifiuto della regola sono di massa non esiste controllo possibile di Carabinieri, Polizia, Vigili Urbani.

Ma se inosservanza e rifiuto sono di massa non esiste neanche strategia di convincimento morbido che tenga o almeno migliori la situazione. In questi casi uno Stato applica la ragion di Stato e cioè reprime, sì reprime, a campione. Chiude davvero l’esercizio commerciale che se ne frega. Ritira licenze in caso di recidiva. Fa scendere dai treni chi non ha la mascherina nel vagone. Disperde la comitiva al bar. A campione e con severità.

Ma ad impedire che lo Stato operi in difesa della salute pubblica ci sono la politica terrorizzata dal decidere e rischiare consenso, la legislazione iper tollerante, la magistratura in questi casi iper esistante, la pubblica opinione in questa materia iper oscillante. Risultato concreto: il giallo alla siciliana, un colore finto.

Morbido Stato, morbida informazione

E’ in atto una massiccia campagna di propaganda No Vax-No Pass. Vi concorrono politici di terza e quarta categoria, cantanti più o meno suonati, influencer invaghiti di se stessi che si sentono missionari di verità, giornalisti urlatori e, non ultimi, un bel po’ di gente che ha capito che ci si possono fare dei bei soldi vendendo sui sociale e perfino in libreria le “verità nascoste dal potere”.

Di fronte a questa campagna montante e aggressiva l’informazione nella sua accezione più vasta risponde in maniera morbida, tanto morbida, sostanzialmente remissiva. Anzi di più, più che remissione: c’è collaborazionismo tanto inconsapevole e involontario quanto fattuale.

Segnalazione ed esaltazione e diffusione di ogni dichiarazione No Vax-No Pass, ricerca ed esposizione del nome No Vax-No Pass più o meno noto, moltiplicazione dei pani e dei pesci No Vax-No Pass sia per quanto riguarda i numeri dei militanti in piazza sia per quel che riguarda lo spazio dedicato al movimento anti vaccini sulle varie piattaforme. Fino alla pratica di una quasi par condicio tra No Vax-No Pass e le altre “opinioni”. La guerra e la guerriglia ai vaccini non è una “opinione”, è un movimento politico eversivo. Quindi se ne indagano non se ne ospitano le ragioni. O almeno così si dovrebbe se si capisse cosa si fa.

Il popolo dei vaccinati, chi lo difende?

Tre quarti degli italiani sopra i 12 anni si sono vaccinati. Stante uno Stato iper morbido e una informazione ultra accomodante per i nemici del vaccino, chi difende il popolo dei vaccinati dai gialli alla siciliana e dalla propaganda No Vax-No Pass? Anche e soprattutto la difesa del popolo dei vaccinati è questione di libertà e democrazia.

Gestione cookie