BOLOGNA – Giovani diabetici “discriminati” sul lavoro e a scuola: è quanto denuncia Antonio Cabras, presidente della Federazione diabete giovanile. ”Su 400 imprese solo 39 erano a conoscenza della presenza di diabetici nell’organico. Mentre il 34% non prende neppure in considerazione l’assunzione di diabetici”. Ma non finisce qui: “Le discriminazioni non si fermano solo al mondo del lavoro, ne è coinvolta anche la scuola, che denuncia disagi inerenti il controllo glicemico e la pratica della terapia insulinica degli alunni pari all’85%”.
E non solo: il 50% degli alunni con diabete resta per lo più escluso dall’attività motoria e sportiva, il 64% va incontro a problemi di socializzazione e integrazione, nel 71% dei casi vengono esclusi da attività scolastiche ed extra-scolastiche, quali gite e tornei creando vere e proprie discriminazioni.
Il diabete giovanile, spiega Cabras, è la malattia cronica più diffusa in età evolutiva in Italia: colpiti ogni anno più di 20 mila bambini. Su questo punto ci si confronterà venerdì a Palazzo dell’Archiginnasio a Bologna, dove si terrà la prima Conferenza nazionale dei giovani con diabete, una patologia auto-immune, nei confronti della quale non esiste nessuna terapia preventiva. L’incontro sarà un’occasione per approfondire gli aspetti scientifici e giuridici della malattia, ma soprattutto una prima opportunità di dialogo e di confronto tra i giovani diabetici, i medici, le istituzioni e i giuristi.
”I problemi di carattere medico sono certamente i principali, ma non gli unici per i diabetici – aggiunge Cabras – Anzi, ai progressi che si registrano in campo medico corrisponde un aggravamento dei problemi di inserimento e di partecipazione completa alla vita sociale”.
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