Glutine, i cibi senza sono dannosi se non si è celiaci

Glutine, i cibi senza sono dannosi se non si è celiaci
Glutine, i cibi senza sono dannosi se non si è celiaci

NEW YORK – I cibi senza glutine sono dannosi per chi non soffre di celiachia: lo sostiene uno studio della Rutgers Medical School di Newark pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Jama Internal Medicine. Uno studio che arriva in un periodo in cui quella del gluten-free è diventata una vera e propria moda, seguita anche da molte persone che non sono intolleranti a questa proteina dei cereali.

 

Negli Stati Uniti, da dove le mode partono, la tendenza è dilagante, sottolinea Fabio Di Todaro su La Stampa: qui il numero di persone che scelgono di mangiare solo prodotti senza glutine è di gran lunga superiore a quello degli intolleranti.

In Italia i malati sono 180mila, ma anche qui sta prendendo sempre più piede il trend. E se è vero che per chi è intollerante il glutine provoca problemi rilevanti, privarsene se non se ne ha la necessità sarebbe dannoso, sostiene lo studio (anche se va notato che molti di coloro che evitano il glutine affermano di sentirsi meglio, più sgonfi e in forze).

I ricercatori hanno analizzato le abitudini alimentari degli americani e hanno scoperto che negli Stati Uniti i celiaci sarebbero poco più di 1,7 milioni, mentre i consumatori abituali di prodotti senza glutine sono almeno 2,7 milioni.

Secondo gli esperti, però, il rischio di una alimentazione di questo tipo è innanzitutto di ingrassare, perché spesso per rendere più appetitosi gli alimenti senza glutine vengono aggiunti oli vegetali polinsaturi, spiega a La Stampa il professor Umberto Volta, docente di medicina interna all’Università di Bologna.

Inoltre, secondo Todaro l’abuso di una terapia rischia di svilire il valore della stessa.

“Questi prodotti sono inseriti nel registro nazionale degli alimenti e considerati un salvavita – ricorda ogni volta che può Caterina Pilo, direttore generale dell’Associazione Italiana Celiachia -. In questo modo c’è il rischio che si smantellino le politiche a difesa dei celiaci e si perdano le caratteristiche distintive della malattia”.

 

 

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