GORIZIA – Un caso di tubercolosi polmonare, patologia che avrebbe colpito uno studente, è stato segnalato dall’Istituto Tecnico Tecnologico ‘Guglielmo Marconi’ di Staranzano, in provincia di Gorizia. Lo si apprende da alcuni studenti che frequentano l’istituto e trova conferma nel sito della stessa scuola che pubblica una lettera di avvertenze dell’Azienda per l’assistenza sanitaria locale. In Italia secondo l’ultimo dato ufficiale disponibile, ci sono stati 3760 casi di tbc nel 2015.
La scuola è stata informata del caso, conferma all’Ansa il dirigente dell’Isis “Brignoli- Einaudi-Marconi”, Marco Fragiacomo, attraverso una lettera dell’azienda sanitaria Bassa Friulana-Isontina, “e abbiamo provveduto a informare subito studenti e famiglie”. Sul sito del polo scolastico è stata poi pubblicata la lettera dell’Azienda e una nota del preside per avvisare genitori, allievi e le persone che hanno frequentato occasionalmente l’istituto Marconi nelle ultime settimane.
Lo studente è in cura in una delle strutture sanitarie dell’azienda, fa sapere la scuola, e ai soli compagni di classe verrà proposta l’esecuzione dei test diagnostici previsti in questi casi. A nessun altro studente, né al personale scolastico, né ad altre persone che nelle ultime settimane sono state ospiti dell’istituto è richiesto al momento di sottoporsi a test o ad altre tipologie di indagine medica.
“La scuola – ribadisce Fragiacomo – si è subito attivata per far arrivare l’informazione a tutti gli studenti e alle loro famiglie in maniera trasparente, evitando che si diffondano notizie non corrette che potrebbero suscitare in maniera ingiustificata preoccupazione o allarme. Tutte le azioni informative e diagnostiche che saranno intraprese dall’azienda sanitaria sono a puro scopo precauzionale, nel rispetto dei normali protocolli che vengono attivati in questi casi. Lo studente che si è ammalato non è presente a scuola da diversi giorni, si sta curando e tornerà a frequentare le lezioni quando sarà pienamente guarito. Il batterio responsabile della malattia è presente da sempre nella nostra popolazione e ogni anno determina qualche caso conclamato, perfettamente curabile”.
La scuola, conclude Fragiacomo nella nota sul sito dell’istituto, “non è ‘infetta’, il rischio di contagio attuale è nullo, in quanto lo studente non è presente a scuola, si sta curando e tornerà a frequentare le lezioni quando sarà pienamente guarito e il batterio responsabile della malattia è presente da sempre nella nostra popolazione e ogni anno