Una donna su quattro soffre di incontinenza. Ecco come rimediare

MILANO – Una donna su quattro è incontinente ma solo il 20% si rivolge ad uno specialista. No, non è la pubblicità di Tena Lady, ma quanto si sono detti fior fior di professori, dottori, ginecoloci e psicologi, al convegno del Glup, il Gruppo di Lavoro in Ginecologia e Pavimento Pelvico. E c’è persino un gruppo di incontinenti organizzati, sotto la sigla Finco, sono i pazienti incontinenti che in Italia contano ben 8 mila iscritti.

Riunitisi a Milano, gli specialisti hanno osservato come un disturbo, all’apparenza banale, incida pesantemente sulla vita delle donne, si va dal disagio psicologico a quello sociale, ma anche professionale e sessuale. La perdita di urine arriva quando meno te lo aspetti: basta un semplice starnuto, una risata, un gesto inconsulto e tac, scatta l’incontinenza da sforzo. Può capitare alle donne in menopausa, o negli ultimi stadi della gravidanza, o a chi soffre di obesità. Ma perché? Il motivo è l’eccessiva pressione esercitata sulla vescica.

L’incontinenza diventa persistente, spiegano i medici, quando “si verifica un indebolimento del pavimento pelvico” che, detto in soldoni, è quell’insieme di tessuti muscolari su cui poggiano vescica, utero, retto, uretra. Una sorta di impalcatura che tiene su la vostra “intimità” e che può cedere per lacerazioni dei tessuti durante il parto, o in menopausa, quando le modificazioni ormonali indeboliscono i tessuti di sostegno.

E così una donna su quattro vive il suo disagio nel silenzio di piccole limitazioni quotidiane: restringendo gli spostamenti ai soli luoghi in cui si conosce l’esatta collocazione dei servizi igienici, o riducendo banalmente l’apporto di liquidi, evitando rapporti sessuali e indossando assorbenti e pannoloni fino al momento in cui scattano la depressione e la perdita di autostima.

Ma attenzione perché se non bastasse l’incontinenza a farvi correre dal medico, potrebbe, peggio, verificarsi un prolasso genitale. Che cos’è? Si tratta di uno spostamento dalla sede naturale e a volte fuori dalla vagina di una o più strutture pelviche, ovvero utero, vescica e retto, spesso associato a incontinenza urinaria.

E allora, che fare? Le cure sono migliorate, assicurano, gli specialisti, in quanto a brevità ed efficacia. Ma la soluzione è chirurgica. L’ultima si chiama Elevate, già il nome è evocativo, e consiste in “una rete di polipropilene inserita con micro-strumenti attraverso la vagina che sostituisce il supporto originario danneggiato” (il pavimento pelvico di cui sopra, ndr).

Per tutte le donne che si fossero abbastanza spaventate, c’è pure una giornata dell’incontinenza. La Finco si è incaricata di organizzare numerose attività informative sull’incontinenza in tutte le città italiane, con tanto di Festa degli Aquiloni a Bari. Accorrete numerosi, per prenotare visite c’è attivo un numero verde: 800 050 415.

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