Infarto, i sintomi non sono uguali tra uomo e donna. Abbiamo cuori diversi Infarto, i sintomi non sono uguali tra uomo e donna. Abbiamo cuori diversi

Infarto, i sintomi non sono uguali tra uomo e donna. Abbiamo cuori diversi

Infarto, i sintomi non sono uguali tra uomo e donna. Abbiamo cuori diversi
Infarto, i sintomi non sono uguali tra uomo e donna. Abbiamo cuori diversi (Foto Ansa)

ROMA – Infarto. Non sono uguali i sintomi fra uomo e donna. E ora hanno scoperto che il sangue circola nel cuore degli uomini e delle donne in modo diverso. La scoperta, grazie alla analisi in 4D, apre nuove prospettive per la cura delle malattie cardiache, a cominciare dall’infarto.

È importante che le persone comprendano i sintomi di un infarto poiché sono diversi tra il genere maschile e femminile. Entrambi i sessi hanno delle probabilità di provare dolore al torace, sensazione di pressione o disagio ma le donne tra gli altri sintomi, hanno maggiori probabilità di sviluppare vertigini, mal di schiena mentre gli uomini di avvertire sudore freddo e dolore al braccio sinistro.

Le malattie cardiache rappresentano i principali killer al mondo, sia negli uomini che nelle donne. Un recente studio, che ha utilizzato una nuova tecnologia con “capacità inedite”, è a un passo dalla comprensione del modo in cui il cuore di uomini e donne funziona distintamente ed è una svolta che potrebbe salvare delle vite umane.

Agli scienziati è noto da tempo che il cuore delle donne è più piccolo e batte più velocemente in media, rispetto agli uomini. Ma secondo questa nuova ricerca – pubblicata sulla rivista Radiology: Cardiothoracic Imaging – uomini e donne hanno anche un modello di flusso sanguigno incredibilmente diverso. Comprendere questa differenza potrebbe portare a dei sistemi adeguati per identificare le malattie cardiache tra uomini e donne.

Secondo lo studio, il sangue delle donne esaminate avevano un flusso più veloce rispetto agli uomini e il ventricolo sinistro era sottoposto a un maggiore sforzo. Al contrario, gli uomini presentavano una maggiore energia cinetica nel ventricolo sinistro, la principale camera di pompaggio del cuore. “Potrebbero esserci differenze innate nelle prestazioni cardiache di giovani uomini e donne e prevediamo che queste differenze siano normali e sane”, ha affermato David Rutkowski, autore principale dello studio e ricercatore dell’University of Wisconsin a Madison.

“Esaminando queste differenze, abbiamo potuto dimostrare la maggiore sensibilità che possono avere la risonanza magnetica 4D e l’analisi della tensione cardiaca, rispetto alle attuali rilevazioni cliniche standard”. Lo studio è preliminare ma se sarà ripetuto su un numero maggiore di persone e nei pazienti con malattie cardiache, il nuovo approccio all’analisi delle funzioni cardiache potrebbe in futuro aiutare i medici a diagnosticare e monitorare la loro progressione, afferma Rutkowski.

Per esaminare più da vicino il flusso sanguigno cardiaco, il team di ricerca ha utilizzato una sofisticata tecnica di imaging: la risonanza magnetica 4D che in tempo reale documenta tra le altre cose, anche la velocità del sangue. L’approccio ha fornito risultati che “non potrebbero mai essere ottenuti con misurazioni cliniche standard”, afferma Rutkowski.

Per verificare se il flusso sanguigno variava in base al genere, i ricercatori hanno reclutato 20 uomini e 19 donne in buona salute, tra i 20 e 35 anni, per completare scansioni MRI a flusso 4D e scansioni MRI 2D. In soli undici minuti, i ricercatori hanno ottenuto un’immagine relativamente avanzata della funzione cardiaca. Il team ha esaminato una varietà di caratteristiche del flusso sanguigno nel ventricolo sinistro e ha riscontrato alcune nette differenze basate sul sesso:

L’energia cinetica (lo slancio del sangue, che indica l’efficacia del funzionamento del cuore) era maggiore negli uomini rispetto alle donne.
La vorticità (come il sangue circola e turbina nel ventricolo sinistro) era più alta nelle donne rispetto agli uomini.
Lo sforzo (come si contrae il tessuto muscolare del cuore) era più alto nelle donne rispetto agli uomini.

Lo studio non si è concentrato su malattie specifiche ma sul fornire una “linea di base preliminare riguardante il flusso “normale” di uomini e donne”, afferma Rutkowski. Fino a oggi non era nota una definizione esatta di “normale” per quanto riguarda il flusso sanguigno nel cuore e come questo cambia tra uomini e donne.

Le differenze osservate in questo studio tuttavia non indicano alcun chiaro vantaggio nell’avere il cuore maschile rispetto a quello femminile e il team non sa ancora cosa provochi queste differenze. Ulteriori ricerche con l’ausilio di MRI a flusso 4D, potranno essere d’aiuto a capire il mistero delle performance cardiache.

Fonte: Inverse

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