Infezione da Campylobacter si può trasmettere anche durante rapporti sessuali: lo studio

L’infezione da Campylobacter, la malattia di origine alimentare più diffusa nel mondo occidentale, può essere trasmessa anche attraverso il contatto sessuale. E’ quanto emerge da uno studio dei ricercatori dell’University of Oklahoma.

L’infezione è raramente è grave, causa vomito e diarrea, ma può rappresentare un fattore di rischio per le persone con patologie sottostanti. Il team, sulla base dei risultati, sta esortando i medici a parlare con i  pazienti dei rischi associati al contatto sessuale durante un episodio di intossicazione alimentare.

Le infezioni da Campylobacter di solito si verificano mangiando pollo crudo, bevendo latte non pastorizzato o acqua contaminata dalle feci di animali infetti. Tuttavia, questi modalità non tengono conto di tutti i casi di infezione e ricercatori si sono chiesti se potesse essere trasmessa in altri modi.

Lo studio sull’infezione da Campylobacter

Nello studio, il team si è concentrato su uomini che hanno rapporti sessuali con lo stesso genere, a seguito di un’epidemia di infezioni da Campylobacter nel nord Europa in questo gruppo. Le analisi hanno rivelato che il tasso di infezione da Campylobacter era ben 14 volte superiore negli uomini che avevano avuto rapporti sessuali con lo stesso genere rispetto a soggetti del gruppo di controllo.

Come confronto, nello studio sono stati utilizzati altri due batteri: la Salmonella, che si diffonde principalmente attraverso alimenti infetti, e la Shigella, che può essere trasmessa attraverso il cibo o il contatto sessuale. La salmonella ha un’alta dose infettiva, il che significa che le persone devono ingerire una grande quantità prima di ammalarsi, ma sia Shigella che Campylobacter rendono più facile la trasmissione.  

“E’ un motivo in più per credere che il Campylobacter possa essere trasmesso attraverso il contatto sessuale come lo è Shigella, poiché si può rimanere infettati quando sono presenti solo piccole quantità di batteri”, ha spiegato Katrin Kuhn che ha condotto lo studio.

Solo una persona infetta su 20 chiede un parere medico

Il team ritiene che le infezioni da Campylobacter siano probabilmente molto più diffuse di quanto mostrino i numeri: solo una persona infetta su 20 chiede un parere medico. Sebbene di solito l’infezione di solito non sia grave, per chi soffre di patologie immunitarie sottostanti come l’artrite, può comportare gravi complicazioni.

Kuhn ha aggiunto: “E’ un momento interessante poiché il COVID-19 ha reso le persone più consapevoli dell’importanza del monitoraggio delle malattie infettive in generale, non solo durante una pandemia. Ci sono molte infezioni come quella causata dal Campylobacter che fanno ammalare le persone. È importante mettere in luce il fatto che queste malattie esistono e continuare a condurre ricerche sui loro effetti e sulle modalità di trasmissione”.

Gestione cookie