Insalata in busta potrebbe nascondere batteri mortali: ecco come sceglierla

Insalata in busta potrebbe nascondere batteri mortali: ecco come sceglierla
Insalata in busta potrebbe nascondere batteri mortali: ecco come sceglierla

ROMA – Siete consumatori di insalata in busta? Se la risposta è affermativa è bene che è bene che sappiate che ci sono dei rischi. All’interno della busta che compriamo al supermercato, potrebbero infatti nascondersi dei batteri molto pericolosi all’interno.

Le foglie dell’insalata vengono lavate con sostanze come l’ipoclorito di sodio meglio conosciuta come amuchina, e asciugate, imbustate e messe in frigorifero a una temperatura inferiore agli otto gradi. La catena del freddo va sempre mantenuta. Dalla fabbrica deve continuare al supermercato fino al nostro frigorifero. A spiegarlo è il sito de ilfattoalimentare.it,

Altra accortezza da rispettare è quella di controllare la scadenza della busta che si mette nel carrello. Bisogna scegliere quello con le date più lontane nel tempo e poi consumarla prima della data indicata. Una volta a casa l’insalata va conservata in frigo e consumata il più presto possibile. Un altro consiglio è di osservare bene la confezione per controllare la presenza di foglie scure, annerite o dai bordi marcescenti. Se la busta presenta al suo interno foglie così, significa che i batteri quali Salmonella, Listeria e Yersinia enterocolitica potrebbero essere attivi. In questo caso il prodotto potrebbe avere un odore o un sapore sgradevole, problema che si presenta soprattutto se l’insalata è tagliata in strisce sottili perché il taglio favorisce la rottura delle cellule e la perdita di liquido che favoriscono la proliferazione batterica.

Se il sacchetto è gonfio e con molte foglie umide attaccate alla superficie interna o se si nota della condensa, è meglio non consumarla.

Antonia Ricci dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie spiega che è “importantissimo è leggere bene le etichette per capire se si tratta veramente di un prodotto di IV gamma oppure di insalata o verdura confezionata che però deve essere lavata prima del consumo come accade per certe confezioni di rucola o ai germogli di fieno greco”.

La necessità di sottoporre a lavaggio le foglie è una procedura importantissima. Se non si fa bene, il rischio è altissimo. I germogli di fieno greco, nel 2011 causarono 50 morti a causa della contaminazione da Escherichia Coli. Ricci spiega quindi che “si consiglia addirittura di cuocerli”. Ultima cosa importantissima da notare è il modo in cui si presenta il sacchetto. Se è gonfio e con molte foglie umide attaccate alla superficie, è meglio non consumarla. Stessa cosa nel caso si noti della condensa.

 

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