Latte materno, tante banche ma poche donatrici: “oro bianco” che vale 100€/l

Latte materno, tante banche ma poche donatrici: "oro bianco" che vale 100€/l
Latte materno, tante banche ma poche donatrici: “oro bianco” che vale 100€/l

ROMA – Oro bianco e preziosissimo. Se fosse in vendita, costerebbe 100 euro al litro, scrive Repubblica. Il latte materno è importantissimo per i neonati, specialmente i prematuri e i più fragili.  “Donate il latte materno, è più prezioso dell’oro”, dicono i pediatri. In Italia i centri di raccolta sono molti, ma le donatrici poche, e così il prezioso latte langue.

Le banche del latte in Italia sono 30, scrive Maria Novella De Luca su Repubblica:

“Ecco, il latte di queste speciali “banche”, trenta in tutta Italia, quasi un record europeo, dove mamme che hanno latte in eccedenza possono donarlo per “nutrire” altri neonati, serve per loro, i bimbi delle terapie intensive. Vero e proprio salvavita contro alcune patologie, anche letali, per esseri così piccoli. Una tra queste è l’enterocolite necrotizzante. Ma non basta. Perché le banche ci sono, ma sono mal distribuite, poco conosciute e soprattutto manca la “materia prima”: ossia le donatrici”.

Piermichele Paolillo, primario della neonatologia e terapia intensiva neonatale del policlinico Casilino di Roma, spiega a Repubblica:

“«Una metropoli di milioni di abitanti come Roma può contare soltanto sul lactarium dell’ospedale Bambin Gesù, questo vuol dire che i genitori di un prematuro, anche grave, la cui vita è davvero appesa a un filo, devono attraversare tutta la città per reperire il latte. Immaginate che fatica, che stress»”.

Le banche poi sono mal distribuite, tanto che se in una regione come la Toscana sono ben sei, in Sardegna non ve n’è nemmeno una, aggiunge Paolillo:

“«Ma quello che manca è la cultura della donazione sono mamme che partoriscono nei termini giusti, i loro bimbi non hanno problemi, producono moltissimo latte e sarebbero ben felici di donarne una parte. Semplicemente però non sanno che si può fare, che esistono le banche»”.

A lanciare un appello è Guido Moro, presidente dell’associazione italiana delle banche del latte umano donato, Aiblus:

«Abbiamo bisogno di altre banche, ma soprattutto di donatrici. I cambiamenti della gravidanza, legati all’età più matura delle madri, alle tecniche di fecondazione assistita, hanno fatto crescere il numero di neonati prematuri, di nascite complesse. Sono tante le donne che subito dopo il parto non possono allattare, ma ci sono bambini per cui il latte materno è l’unico alimento possibile. Le banche sono poi garanzia di sicurezza: le donatrici vengono analizzate, il latte pastorizzato e conservato».

E mentre in Italia cominciano ad affacciarsi le banche private, la donazione per le banche del latte sono sempre più una necessità.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie