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Leggere classici della letteratura migliora la funzione cerebrale e la qualità della vita

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Leggere classici della letteratura migliora la funzione cerebrale e la qualità della vita (foto Ansa)

ROMA – Smettere di leggere libri di auto-aiuto e dedicarsi alla letturatura classica migliora la funzione cerebrale e la qualità della vita: è quanto emerge da una ricerca guidata da Philiph Davis dell’Univesity of Liverpool.

Chi soffre di depressione, dolore cronico e perfino demenza, al fine di inviare potenti stimoli al cervello dovrebbe leggere libri di scrittori come Charles Dickens o Jane Austen. Secondo Davis, la lettura dei classici “libera le emozioni e l’immaginazione”, fa sentire più “vitali” le persone e consente il sollievo dai sintomi delle malattie.

I libri di auto-aiuto e altri analoghi non apportano lo stesso beneficio poiché il processo di lettura è troppo semplice affinché possa appassionare la mente. “Se una persona cerca solo informazioni, procede veloce, è molto semplice, è automatico”, ha spiegato Davis al Sunday Times.

“Ma quando la lettura diventa più complicata, il cervello si appassiona, si fa prendere dalle emozioni”. Il suo libro “Reading For Life”, si basa sul lavoro del Centre for Research in Reading, Literature and Society di Liverpool, che studia “il ruolo della letteratura nel modellare il pensiero creativo sull’esistenza umana”. Sostiene che il libro “Middlemarch” di George Eliot sia il suo preferito: un romanzo dal linguaggio complesso anche per i personaggi e la trama.

Precedenti ricerche hanno inoltre dimostrato che da anziani la lettura potrebbe essere d’aiuto a mantenere la memoria. Leggere dunque libri impegnativi e fare parole crociate a qualsiasi età potrebbe essere collegato a un più lento declino cognitivo e Davis ritiene che la lettura dovrebbe essere promossa nelle case di riposo. Helen Willows, medico di base, al Sunday Times ha riferito che la lettura può “trasformare la vita delle persone che vediamo quotidianamente nel nostro studio, quelle che sono bloccate, forse di cattivo umore o che sono socialmente isolate”. David Fearnley ha aggiunto che leggere ad alta voce in gruppo rappresenta “lo sviluppo più significativo dell’assistenza sanitaria mentale degli ultimi dieci anni”.

Fonte: Daily Mail

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