Maria Emanuela Scirè rifiutò aborto: “Denuncio i medici per salvare altre mamme”

Maria Emanuela Scirè rifiutò aborto: "Denuncio i medici per salvare altre mamme"
Maria Emanuela Scirè rifiutò aborto: “Denuncio i medici per salvare altre mamme”

ROMA – Le avevano detto che il feto che aveva in grembo era morto e che sarebbe stato meglio abortire. Ma lei, Maria Emanuela Scirè, ha rifiutato e tre mesi fa è nato il suo bimbo Edoardo. Ora la donna ha denunciato i medici dell’ospedale Fatebenefratelli e in un’intervista al Messaggero spiega: “Ho denunciato per salvare le altre mamme”.

Maria Emanuela racconta a Veronica Cursi e Adelaide Pierucci de Il Messaggero:

«Edoardo ha tre mesi e mezzo, è un bambino sveglissimo, sorride sempre, ha una vitalità incredibile». Eppure il 4 aprile del 2013, Maria Emanuela Scirè, 32 anni, il suo bimbo ha rischiato di non vederlo mai nascere. Alla quinta settimana di gravidanza preoccupata per alcune perdite di sangue si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli”.

La mamma di Edoardo è felice del suo bambino e spiega perché ha deciso di denunciare:

“«A dimostrazione del fatto – chiarisce – che non voglio mettere in dubbio la professionalità dei medici del Fatebenefratelli, tant’è che ho deciso di partorire lì, semmai la superficialità con cui spesso agiscono al pronto soccorso, dove invece il personale dovrebbe essere altamente qualificato. Non si può sbagliare con la vita, bisogna essere più accorti, chissà quante altre mamme a differenza mia non si sono fidate del proprio istinto e senza saperlo hanno messo fine alla vita del proprio bimbo»”.

L’avvocato della donna ha poi aggiunto:

“«Spero che l’indagine interna avviata dalla direzione sanitaria dell’ospedale porti a dei risultati ottimali – afferma l’avvocato Nicotera – Dobbiamo evitare che in futuro possano verificano altri episodi del genere all’interno di un pronto soccorso. Questa è una vicenda gravissima, un fatto di malasanità, oggi ne parliamo con il sorriso, ma se non ci fosse stata la testardaggine di una mamma, nessuno ne sarebbe mai venuto a conoscenza»”.

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