Matteo Bassetti e il Covid: dai primi mesi di pandemia alla previsione sulla fine del Coronavirus

Matteo Bassetti, medico infettivologo di Genova, insegna che ogni incontro, anche quello con il Covid, può essere occasione di conoscenza e crescita. L’importante è guardare la paura in faccia per trasformarla in coraggio.

Bassetti ha parlato di Covid e non solo, con il settimanale VOI, in edicola da giovedì 11 febbraio.

Matteo Bassetti parla del primo periodo del Covid

“Le prime due settimane mi misuravo la saturazione anche io. Ho avuto paura perché c’è stato un momento in cui non riuscivano a capirci nulla. Era un nemico non conosciuto, faceva paura”. Così racconta Bassetti, Direttore Clinica Malattie Infettive, Ospedale Policlinico San Martino – IRCCS di Genova.

“Vedevamo arrivare persone con forme polmonari che sembravano l’una differente dall’altra. Oggi riguardandole sono tutte uguali o molto simili. All’inizio era una macchia nuova che colpisce i polmoni, non hai nulla in mano, nemmeno le cure. Uscivano gli articoli sulla letteratura scientifica, li leggevi, correvi in reparto ad aggiustare la terapia”.

Che cosa ci ha insegnato la pandemia? “Ci ha dato tante cose da non dimenticare. Il nemico può arrivare in maniera inaspettata, può colpire alle spalle, arrivando in un momento in cui meno te lo aspetti. Per questo è importante preparare bene le nuove leve, medici e infermieri”.

Bassetti e la fine del Coronarivus

Quando potremo dire che si intravede la luce alla fine di questo tunnel chiamato Coronavirus? Bassetti ha un suo pensiero: “Quando saremo vaccinati almeno per l’80% degli italiani, il che non vuol dire che è finita, potranno esserci altri casi. Sicuramente sarà finita l’idea che cammini per strada e una persona ti possa contagiare. La ripartenza vera avverrà tra la fine del 2021 e l’inizio 2022. Oltre a una popolazione vaccinata dovremmo avere una popolazione pronta a ripartire”.

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