Medicina, perché un taglietto con la carta sul dito fa così male?

Medicina, perché un taglietto con la carta sul dito fa così male?
Medicina, perché un taglietto con la carta sul dito fa così male?

ROMA – Sarà capitato a tutti, più di una volta, di tagliarsi un dito con un foglio di carta. Ma perché un taglietto tanto piccolo può fare così male? Innanzitutto è una questione di terminazioni nervose: ci sono più recettori del dolore su una mano che in ogni altra parte del corpo. E il motivo è presto detto: con le mani esploriamo l’ambiente circostante, forma e sostanza delle cose, basti pensare che con le mani gli ipovedenti riescono a sopperire alle mancanze dell’occhio.

Ma non è solo una questione anatomica: in realtà un pezzo di carta può tagliare e far male come la sega di un coltello. Se visto al microscopio il bordo di un foglio di carta, che apparentemente sembra liscio e pulito, è in realtà molto frastagliato e va a recidere in modo irregolare il tessuto cutaneo. Non è dunque un taglio netto come quo sembrare a occhio nudo, bensì una ferita lacerata, con la pelle fatta a microbrandelli.

Inoltre la carta è trattata chimicamente e può rilasciare particelle che vanno ad infiammare e ad aumentare il dolore provocato. La mano infine è in continuo movimento e viene utilizzata tantissimo durante il giorno per tutte le attività, ritardando la cicatrizzazione della ferita.

 

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