ROMA – La bocciatura del Metodo Stamina è stata sospesa dal Tar del Lazio. Il ricorso presentato da Davide Vannoni, presidente della Stamina Foundation, contro la decisione del ministero della Sanità di sospendere la sperimentazione è stato accolto dai giudici amministrativi. La decisione del ministro Beatrice Lorenzin era arrivata dopo il parere della commissione medico scientifica sul protocollo fornito da Vannoni, un protocollo giudicato “pericoloso“ su basi scientifiche.
Una commissione ritenuta da Vannoni “parziale“, perché alcuni dei medici e scienziati che ne facevano parte avevano già espresso parere negativo sul Metodo Stamina prima di entrare a far parte della commissione ministeriale.
Per questo il Tar ha fornito la sua “soluzione”: se non sarà possibile nominare una commissione completamente imparziale, allora per i giudici è necessario che ai lavori del Comitato scientifico per la sperimentazione “partecipino esperti, eventualmente anche stranieri, che sulla questione non hanno già preso posizione o, se ciò non è possibile essendosi tutti gli esperti già esposti, che siano chiamati in seno al Comitato, in pari misura, anche coloro che si sono espressi in favore del metodo”.
Il ministero della Salute nominerà quindi un nuovo comitato scientifico di esperti per una nuova valutazione del protocollo e i giudici del Tar hanno fissato per l’11 giugno l’udienza di merito ed hanno invitato il ministero della Salute ad effettuare un’istruttoria approfondita sul tema e sulla imparzialità della commissione.
Il Metodo Stamina torna così dalla piazza, dove i manifestanti chiedono l’approvazione della sperimentazione guidati da Vannoni, nelle aule dei tribunali e del ministero, dividendo chi vede in Stamina una speranza di sopravvivenza per i malati e chi invece vede una falsa speranza offerta a chi soffre, basata su dati plagiati, come scrissero gli scienziati internazionali su Nature e su un metodo il cui protocollo è “pericoloso”, come affermato dagli esperti italiani messi in dubbio dallo stesso Tar.
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