MONZA – Un team della Asl di Monza interamente dedicato alle mamme vegane, che le segue dalla gravidanza all’allattamento. Nutrizioniste e ostetriche sono state preparate per offrire il loro aiuto e preziosi consigli alle mamme vegan a partire dal prossimo settembre.
Paola Buonvicino, direttore del dipartimento per le attività Socio-Sanitarie Integrate dell’Asl Monza e Brianza, ha spiegato a Leila Codecasa che ne scrive sul Corriere della sera che si tratta di un percorso
“E’ un percorso che è nato proprio dall’analisi dei bisogni che abbiamo effettuato nei mesi scorsi ascoltando medici e operatori che sono a contatto ogni giorno con donne in gravidanza o puerpere è emerso che chi segue questa dieta oggi a volte viene additato, criticato quasi sempre ingiustamente messo sotto pressione per la sua scelta”.
Una dieta vegana infatti può far dubitare che il latte possa contenere tutti i valori nutrizionali necessari a far crescere in salute il bambino:
“Insomma, se un tempo le neomamme si sentivano dire: non mangiare l’aglio che fa male al latte, ora si sentono dire ma hai mangiato abbastanza carne? Senza carne il tuoi latte non vale niente. Spesso a dirlo sono i diretti famigliari. Queste persone si trovano davanti a dubbi sul valore nutritivo del latte, sugli apporti che danno al neonato in una fase così cruciale della sua vita. Ci è sembrato importante occuparci anche di loro”.
Accedere al servizio poi sarà molto facile, basterà chiedere un incontro al Consultorio dell’Asl, che sta preparando degli incontri ad hoc per informare le mamme. Leonardo Pinelli, pediatra esperto in nutrizione vegana e vegetariana, ha commentato:
“Ben vengano iniziative come questa perché c’è molto movimento ma poche risposte. Questa risposta fa bene sperare per il futuro. Ci sono altre iniziative simili rivolte ai pediatri nell’Asl di Mantova ma sono ancora rare. In realtà l’alimentazione vegana e vegetariana è fondamentale per il sano sviluppo dei bambini, sia in fase di allattamento che di divezzamento. Comunque sto vedendo sempre più genitori consapevoli, magari anche onnivori che scelgono una dieta latto-ovo-vegetariana o vegana per i loro bimbi. Per motivi etici, salutisti o di rispetto per l’ambiente. Spesso si sentono soli, cercano risposte fai da te. Hanno gli strumenti per farli ma un sostegno e un’attenzione istituzionali sono un ottimo segnale”.