Nivaldipine, il farmaco per la pressione alta che potrebbe curare l’Alzheimer

Nivaldipine, il farmaco per la pressione alta che potrebbe curare l'Alzheimer
Nivaldipine, il farmaco per la pressione alta che potrebbe curare l’Alzheimer

ROMA – E se l’Alzheimer si potesse curare con i farmaci contro la pressione alta? E’ quello che sta cercando di appurare il dottor Brian Lawlor del Trinity College di Dublino, che dispone di un finanziamento di ben 6 milioni di euro coi quali ha messo su il progetto Nilvad (Nilvadipine in Alzheimer’s Disease) dal nome del farmaco protagonista della ricerca. Il Nilvadipine, ha dimostrato di contrastare la formazione di placche beta-amiloide negli animali e quindi si prefigura come il primo farmaco che potrebbe rallentare il decorso della patologia.

Il progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea, mira a scoprire se la pressione sanguigna possa rallentare o fermare l’evoluzione della malattia di Alzheimer. Lawlor ha avviato una grossa sperimentazione clinica su 500 pazienti che coinvolgerà anche l’Italia, infatti, nel corso della quale testerà l’efficacia contro la demenza del farmaco, attualmente in uso per l’ipertensione. 

Il farmaco contro la pressione alta sarà confrontato con un placebo sui 500 pazienti per vedere se effettivamente riesce a bloccare la formazione delle placche e se a ciò seguono dei cambiamenti del quadro clinico dei pazienti.

Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza. Causa problemi alla memoria, al pensiero e al comportamento del malato. La ricerca punta ad obiettivi di diagnosi precoce, trattamento preventivo dell’Alzheimer, così come la neurobiologia e il trattamento dei sintomi comportamentali e psicologici in disturbi di demenza e mentali.

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