Novartis e Roche, Procura di Roma indaga: “Aggiotaggio e truffa alla sanità”

Novartis e Roche, Procura di Roma indaga: "Aggiotaggio e truffa alla sanità"
Novartis e Roche, Procura di Roma indaga: “Aggiotaggio e truffa alla sanità”

ROMA – La posizione di Novartis e Roche sulla vicenda di Avastin e Novartis arriva alla Procura di Roma. Dopo la multa da 180 milioni di euro dell’Antitrust, ora la Procura ha aperto un fascicolo per aggiotaggio e truffa al Servizio sanitario nazionale.

Il procuratore aggiunto Nello Rossi ed il sostituto Stefano Pesci chiederanno all’Antitrust di acquisire gli atti dell’indagine dalla quale è emerso che i due gruppi “si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione dell’uso di un farmaco molto economico, Avastin, a vantaggio di un prodotto molto più costoso, Lucentis, differenziando artificiosamente i due prodotti”.

Questa conclusione, se fatta propria dalla procura, prospetterebbe, da un lato, la turbativa del mercato (aggiotaggio), attraverso la diffusione di notizie false e, dall’altro, un danno (truffa) al Servizio sanitario nazionale, tramite l’opera di dissuasione esercitata sui medici a proposito della presunta pericolosità dell’Avastin.

La Regione Veneto si era attivata già nel 2011 sulla partita dei farmaci Lucentis e Avastin, e proprio una sua delibera che autorizzava l’uso del farmaco meno costoso (l’Avastin) fece sì che Novartis impugnasse l’atto regionale davanti al Tar, che sospese la delibera nell’ottobre 2012.

Il Veneto però non si arrese, ricorrendo al Consiglio di Stato, che il 13 febbraio scorso chiese all’Aifa di documentare la motivazione di esclusione dell’uso di Avastin per le patologie oculari, fissando l’udienza di merito a giugno. Luca Coletto, assessore alla sanità del Veneto, ha detto:

“Che qualcosa non andasse ce ne eravamo accorti già nel 2011, perché la molecola base dei due farmaci era identica. Come Veneto avevamo approvato una delibera che autorizzava l’uso di Avastin, il meno costoso. La decisione fu assunta sulla base di riscontri scientifici, delle indicazioni dei nostri valenti clinici e su parere favorevole della Commissione terapeutica regionale sul farmaco”.

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha dichiarato:

“Avevamo visto giusto in tempi non sospetti, già nel lontano 2011 quando deliberammo di acquistare il farmaco meno costoso. L’intervento dell’Antitrust dà ragione alla nostra impostazione di allora. Ancora una volta la Regione Veneto ha fatto scuola su una problematica di tipo sanitario ed ora attendiamo con fiducia l’esito delle valutazioni del Consiglio di Stato, al quale ci siamo rivolti dopo che un ricorso al Tar aveva bloccato la nostra delibera per l’uso dell’Avastin”.

Zaia ha poi aggiunto:

“Resistiamo nell’interesse dei nostri malati e della collettività, che hanno diritto di essere curati al meglio spendendo il meno possibile, comunque il giusto”.

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