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Nuova circolare ministero della Salute sul vaccino: per i guariti dose unica entro 6-12 mesi

di Alberto Francavilla |22 Luglio 2021 8:07

Nuova circolare ministero della Salute sul vaccino: per i guariti dose unica entro 6-12 mesi (Foto d'archivio Ansa)

Nuova circolare del ministero della Salute sul vaccino anti Covid. Un’unica dose per i guariti, cioè chi ha contratto l’infezione da SarsCoV2 entro 6-12 mesi. L’estensione dei tempi, annunciata dal sottosegretario alla Salute Andrea Cista, diventa ufficiale con la circolare del ministero. Che, approvata in serata e firmata dal direttore della Prevenzione Gianni Rezza, aggiorna la tempistica vaccinale per i soggetti guariti.

Nuova circolare del ministero della Salute sul vaccino ai guariti

“E’ possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-SARSCoV-2/COVID-19 nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2, purché la vaccinazione venga eseguita preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa e comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione”. Così si legge nella circolare ‘ ‘Aggiornamento indicazioni sulla Vaccinazione dei soggetti che hanno avuto un’infezione da SARS-CoV-2’, indirizzata ad enti e Regioni.

Circolare sul vaccino ai guariti: le eccezioni

L’indicazione, si precisa, vale sia per chi ha avuto una malattia sintomatica sia asintomatica. Il provvedimento chiarisce tuttavia un’eccezione. Per i soggetti con condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, in caso di pregressa infezione da SARS-CoV-2, “resta valida la raccomandazione di proseguire con la schedula vaccinale completa prevista”.

Per questi soggetti fragili, dunque, resta l’indicazione di effettuare la somministrazione di due dosi nonostante la pregressa infezione. Altra indicazione contenuta nel nuovo provvedimento riguarda l’utilizzo dei test anticorpali, che non vanno effettuati prima di vaccinarsi per decidere se immunizzarsi o meno.

“Come da indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – ribadisce infatti il ministero – l’esecuzione di test sierologici, volti a individuare la risposta anticorpale nei confronti del virus, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale”.

Una scelta, quella di prolungare i tempi vaccinali per i guariti, che, secondo Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene presso l’Università San Raffaele di Milano, “dal punto di vista scientifico ha senso”. Fino ad oggi, infatti, molti erano i dubbi nella popolazione.

I guariti dal Covid e il Green Pass

“Abbiamo avuto un forte aumento delle segnalazioni su questo tema”, spiega Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. “Molti credono che i guariti non possono avere la Certificazione verde e molti altri non la stanno ricevendo per problemi di comunicazione tra il sistema informatico del medico di base e quello regionale e tra il sistema regionale e quello nazionale”.

Uno dei problemi, chiarisce il sottosegretario Costa, è che “molti cittadini che hanno contratto Covid-19 e che facevano una dose di vaccino, avevano poi difficoltà ad ottenere il Green pass, perchè in alcune regioni la dose era somministrata magari dopo i sei mesi previsti. Quindi, la piattaforma del sistema non riconosceva l’unica dose come ciclo completo ma classificava in automatico quella vaccinazione come incompleta. Questo è un problema che ha riguardato già qualche migliaia di cittadini e ora lo abbiamo risolto”.

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