ROMA – Tasse più alte per impedire l’invasione delle coltivazioni Ogm. E la proposta, contenuta in una petizione, della Fondazione diritti genetici presieduta da Mario Capanna. Una petizione che arriva ai Ministri dell’Ambiente, della Salute e dell’Agricoltura e in cui la Fondazione chiede alle istituzioni di “attivarsi con urgenza per notificare alla Commissione europea la cosiddetta Clausola di salvaguardia, la clausola dei trattati commerciali internazionali che autorizza uno Stato ad adottare un regime tariffario che scoraggi l’importazione di prodotti con potenziali effetti negativi su merci simili nazionali”.
Tradotto: più tasse per chi semina con gli Ogm. Ma perché? L’iniziativa, condivisa anche dalla Coldiretti e dalla Cia, è anche una risposta all’annuncio, arrivato lo scorso anno, del Movimento Libertario. L’associazione, che Repubblica descrive come vicina al Pdl, ha anninciato di aver importato 52 mila sacchi di sementi geneticamente modificate per usarle durante la semina primaverile. Che significa, né più né meno, migliaia di ettari di terreno coltivati con Ogm.
Scrive Repubblica:
La battaglia sugli ogm dunque riparte. Da una parte il fronte che si è mobilitato per la petizione. Dall’altra il Movimento libertario che, pur avendo ridimensionato in seguito la dimensione quantitativa della semina annunciata, non ha smentito l’iniziativa e Futuragra, che ha accusato il governo di voler tentare “un colpo di coda” contro l’agricoltura biotech modificando il decreto sulla procedura di autorizzazione delle sementi ogm in Italia. Secondo Futuragra “non è possibile sottoporre ad autorizzazione nazionale le varietà che sono regolarmente iscritte nel catalogo comune europeo, compresi gli ogm”.