MILANO, 16 MAG – Ogni anno in Italia ''si contano circa 20 mila nuovi casi di degenerazione maculare neovascolare legata all'eta''', una malattia degenerativa della retina. Lo ha spiegato Filippo Cruciani, professore aggregato di Oftalmologia dell'Universita' Sapienza di Roma.
L'occasione e' stata un incontro sul farmaco ranibizumab, un anticorpo monoclonale studiato ''per combattere il deficit visivo causato dalla degenerazione maculare neovascolare legata all'eta' e dall'edema maculare diabetico'', hanno spiegato gli esperti, malattie che rappresentano le principali cause di ipovisione e cecita' legale nei paesi industrializzati.
''Negli ultimi anni – aggiunge Cruciani – si e' registrato un notevole incremento delle malattie degenerative della retina, in parte a causa dell'invecchiamento della popolazione, in parte perche' connesse a patologie come la retinopatia diabetica, una complicanza del diabete che a sua volta colpisce una fetta importante della popolazione. E' evidente il forte impatto di questo genere di malattie sia in termini di salute sia a livello sociale, costituendo un notevole deficit funzionale per i pazienti''.
A livello italiano, la Commissione Nazionale per la Prevenzione della Cecita' si sta muovendo, nell'ambito dell'iniziativa globale 'Vision 2020', proprio per l'implementazione di un Piano Nazionale di prevenzione della cecita' e dell'ipovisione, con l'obiettivo di raccogliere i primi dati su queste importanti menomazioni della vista e sulle loro cause.